Durvalumab, l'Agenzia regolatoria statunitense ha concesso la designazione di breakthrough therapy nel carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato non-operabile


La Food and Drug Administration ( FDA ), l'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, ha concesso la designazione di terapia fortemente innovativa ( breakthrough therapy designation ) per Durvalumab nel trattamento del tumore del polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-operabile, libero da progressione dopo trattamento con chemioradioterapia a base di Platino.

Per i pazienti affetti da tumore del polmone localmente avanzato, definito anche stadio III, il trattamento con radiochemioterapia rappresenta una efficace scelta terapeutica con risultati sovrapponibili alla chirurgia.
Ciononostante una certa percentuale di pazienti dopo questi trattamenti ricade entro i primi dodici mesi.
Durvalumab, un immunoterapico anti-PD-L1, è stato il primo e unico farmaco studiato per migliorare ulteriormente il controllo della malattia in questo specifico e numeroso sottogruppo di pazienti dando risultati riferiti clinicamente rilevanti.

La Breakthrough Therapy designation permette di velocizzare lo sviluppo e la revisione da parte degli enti regolatori di nuovi farmaci studiati per trattare patologie importanti e che hanno mostrato risultati clinici incoraggianti, o che hanno dimostrato un miglioramento importante in termini di endpoint clinicamente rilevanti rispetto ai farmaci disponibili e dove esiste un bisogno clinico insoddisfatto.

La designazione di Breakthrough Therapy per Durvalumab è stata concessa sulla base dei risultati di PACIFIC, uno studio di fase III, randomizzato, in doppio-cieco, controllato verso placebo e multicentrico che ha preso in esame Durvalumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato, non-operabile ( stadio III ) e non-progredito dopo trattamento con radioterapia associata a chemioterapia a base di Platino.


Lo studio PACIFIC è stato condotto in 235 Centri in 26 Paesi compresi gli Stati Uniti, Canada, Europa, Sud e Centro America, Giappone, Korea, Taiwan, Sud Africa e Australia.
Gli endpoint primari dello studio erano la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e la sopravvivenza globale ( OS ), mentre gli endpoint secondari includono la landmark analisi di PFS e OS, il tasso di risposta obiettiva e la durata della risposta.

L'FDA ha già approvato con procedura accelerata Durvalumab ( Imfinzi ) nei pazienti con tumore della vescica avanzato pre-trattato.

Durvalumab, un anticorpo monoclonale umano diretto contro PD-L1, blocca l'interazione di PD-L1 con PD-1 e CD80 sulle cellule T, contrastando le tattiche di evasione immunitaria del tumore e inducendo una risposta immunitaria.

Durvalumab è attualmente in fase di studio nel setting adiuvante del tumore NSCLC nello studio di fase III ADJUVANT.
Nel IV stadio del tumore NSCLC in prima linea, Durvalumab in monoterapia e in combinazione con Tremelimumab, un anti-CTLA4, è attualmente in corso di valutazione negli studi di fase III MYSTIC, NEPTUNE e PEARL.
Lo studio POSEIDON sta analizzando Durvalumab con e senza Tremelimumab in combinazione con la chemioterapia.

Lo stadio III del tumore al polmone è diviso in due stadi, IIIA e IIIB, che si definiscono in base a quanto il cancro è esteso localmente e alla possibilità di un intervento chirurgico.
Queste caratteristiche lo differenziano dal IV stadio, nel quale il tumore è metastatizzato in altri organi.
Il carcinoma polmonare allo stadio III rappresenta circa un terzo dell’incidenza del carcinoma non-a-piccole cellule e si stima che abbia colpito 100.000 pazienti nei Paesi del G7 nel 2016.
Quasi la metà di questi pazienti presentano tumori non-operabili.
L’attuale standard di cura è la chemio-radioterapia seguita da un monitoraggio attivo per rilevare la progressione.
La prognosi rimane infausta le possibilità di sopravvivenza a lungo termine sono basse. ( Xagena_2017 )

Fonte: AstraZeneca, 2017

Xagena_Medicina_2017