Vargatef nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, a istologia adenocarcinoma, localmente avanzato, metastatico o localmente ricorrente, dopo chemioterapia di prima linea


Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha espresso parere positivo all’approvazione di Vargatef ( Nintedanib ) in associazione a Docetaxel, come terapia per pazienti adulti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ), ad istologia adenocarcinoma, localmente avanzato, metastatico o localmente ricorrente, dopo chemioterapia di prima linea.

L’adenocarcinoma è la forma più diffusa di tumore polmonare rappresentando circa la metà di tutti i carcinomi polmonari non-a-piccole cellule.
Per la maggior parte dei pazienti con malattia avanzata la prognosi è infausta e si osserva una progressione di malattia dopo la chemioterapia di prima linea, pertanto vi è ancora un forte bisogno di nuove terapie di seconda linea efficaci per questi pazienti.

Nintedanib, triplo inibitore di angiochinasi, in associazione a Docetaxel, ha dimostrato una sopravvivenza globale mediana superiore all’anno in pazienti con adenocarcinoma, un beneficio mai ottenuto prima.

L’opinione del CHMP si è basata sui dati dello studio clinico LUME-Lung.

LUME-Lung 1 è uno studio di fase III, randomizzato, in doppio cieco, che ha messo a confronto Nintedanib più Docetaxel con placebo più Docetaxel nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo terapia di prima linea.
Nello studio sono stati arruolati 1.314 pazienti in Europa, Asia e Sudafrica, randomizzati a ricevere Nintedanib 200 mg due volte/die più Docetaxel 75mg/m2 una volta/die, per 3 settimane ( n=655 ) oppure placebo più Docetaxel ( n=659 ).

I risultati hanno dimostrato che Nintedanib in associazione a Docetaxel prolunga in maniera significativa la sopravvivenza globale mediana da 10.3 mesi a 12.6 mesi, in pazienti con adenocarcinoma avanzato, dopo chemioterapia di prima linea ( p=0.0359; hazard ratio, HR=0.83 ), rispetto alla monoterapia con Docetaxel.

Tale beneficio osservato nei pazienti con adenocarcinoma è stato determinato senza un impatto sulla qualità di vita.

Gli eventi avversi più comuni nei pazienti che hanno assunto Nintedanib e Docetaxel sono stati: effetti collaterali gastrointestinali e innalzamento reversibile dei livelli degli enzimi epatici, che sono risultati gestiti con terapia di supporto o riduzione del dosaggio.

I pazienti con tumore NSCLC avanzato ad istologia adenocarcinoma dopo chemioterapia di prima linea hanno di solito una prognosi particolarmente infausta.
Pertanto il prolungamento della sopravvivenza globale, mantenendo la qualità di vita, resta il principale obiettivo.
Nintedanib ha mostrato risultati promettenti nel raggiungere questo scopo, con il prolungamento della sopravvivenza globale oltre la barriera dell’anno, come terapia di seconda linea del tumore NSCLC a istologia adenocarcinoma.

Nintedanib è un triplo inibitore di angiochinasi, somministrato per via orale, che inibisce contemporaneamente le vie di segnalazione cellulare mediate dai recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare ( VEGFR ), del fattore di crescita derivato dalle piastrine ( PDGFR ) e del fattore di crescita dei fibroblasti ( FGFR ).
Nuove evidenze scientifiche hanno indicato che questi tre tipi di recettori angiochinasici svolgono un ruolo cruciale non solo nella regolazione dell’angiogenesi, ma anche nella crescita e metastatizzazione del tumore. ( Xagena_2016 )

Fonte: Boehringer Ingelheim, 2016

Xagena_Medicina_2016