Cabometyx per il trattamento di seconda linea dei pazienti con carcinoma epatocellulare


Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ), ha espresso parere positivo per Cabometyx ( Cabozantinib ) come monoterapia per il trattamento del carcinoma epatocellulare ( HCC ) negli adulti trattati in precedenza con Sorafenib ( Nexavar ).

Il dossier EMA si basa sui risultati dello studio CELESTIAL, che ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza globale ( OS ), con Cabozantinib che ha apportato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente significativo nella sopravvivenza globale rispetto al placebo nei pazienti con carcinoma epatocellulare in fase avanzata che erano stati precedentemente trattati con Sorafenib.
I risultati dello studio CELESTIAL sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine ( NEJM ).

CELESTIAL è uno studio randomizzato di fase 3, in doppio cieco, controllato verso placebo con Cabozantinib nei pazienti con epatocarcinoma avanzato che erano stati precedentemente trattati con Sorafenib.
Lo studio è stato condotto in più di 100 Centri in 19 Paesi.
Lo studio eera stato progettato per arruolare 760 pazienti affetti da epatocarcinoma in fase avanzata trattati precedentemente con Sorafenib, che potevano aver ricevuto fino a due precedenti terapie antineoplastiche per carcinoma epatocellulare e con adeguata funzionalità epatica.
L’arruolamento dello studio è stato completato nel settembre 2017, e sono stati randomizzati 773 pazienti.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 2:1 a ricevere 60 mg di Cabozantinib una volta al giorno oppure placebo e sono stati stratificati in base all’eziologia della malattia ( epatite C, epatite B o altro ), regione geografica ( Asia verso altre regioni ) e presenza di malattia extra epatica e/o invasione macrovascolare ( sì o no ).
Non è stato consentito il cross-over tra i bracci dello studio.

L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale; gli endpoint secondari includevano il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
Gli endpoint esploratori includevano i patient reported outcome, i biomarcatori e la sicurezza.

Sulla base dei dati clinici disponibili da diversi studi condotti in seconda linea del carcinoma epatocellulare avanzato, l’ipotesi statistica per l’endpoint primario di sopravvivenza globale nello studio CELESTIAL prevedeva una mediana di 8.2 mesi di sopravvivenza globale per il gruppo placebo.
Erano quindi richiesti un totale di 621 eventi nello studio per ottenere una potenza del 90% al fine di rilevare un aumento del 32% della mediana di sopravvivenza globale nell’analisi finale ( HR 0.76 ).
Sono state pianificate due analisi ad interim e condotte rispettivamente al 50% e al 75% dei 621 eventi previsti.

Lo studio CELESTIAL ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza globale con Cabozantinib.
L'anticorpo monoclonale ha fornito un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo della sopravvivenza globale mediana rispetto al placebo nei pazienti con carcinoma epatocellulare.
Il Comitato indipendente di monitoraggio dei dati dello studio ha raccomandato di interrompere la sperimentazione per efficacia dopo la seconda analisi ad interim pianificata.
I dati di sicurezza nello studio erano coerenti con il profilo stabilito di Cabozantinib.

Cabozantinib è una piccola molecola orale che inibisce alcuni recettori, inclusi VEGFR, MET, AXL e RET.
In modelli preclinici, Cabozantinib ha dimostrato di inibire l’attività di questi recettori, che sono coinvolti nel normale processo funzionale cellulare e in processi patologici quali angiogenesi tumorale, invasività, metastasi e resistenza al farmaco. ( Xagena_2018 )

Fonte: Ipsen, 2018

Xagena_Medicina_2018