Tarceva nel trattamento di prima linea del tumore polmonare: voto contro da parte di un Advisory Panel dell’FDA


L’Advisory Panel dell’FDA ( Food and Drug Administration ) ha votato contro l’approvazione di Tarceva ( Erlotinib ) come prima scelta nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule, avanzato o metastatico, che non progredisce dopo chemioterapia.

Tarceva è già impiegato come seconda linea nel trattamento dei pazienti con carcinoma del polmone, in cui il tumore è peggiorato dopo un ciclo di chemioterapia.

L’Oncologic Drugs Advisory Committeee ( ODAC ) ha votato 12 a 1 contro la richiesta delle due società che hanno sviluppato Tarceva, OSI Pharmaceuticals e Genentech.

La domanda di ampliamento delle indicazioni era basata sui risultati dello studio di fase III SATURN, che ha mostrato in modo statisticamente significativo un miglioramento sia della sopravvivenza libera da progressione che della sopravvivenza totale nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule trattati con Tarceva, rispetto al placebo, durante terapia di mantenimento.

Le persone che hanno ricevuto Tarceva hanno presentato un miglioramento della sopravvivenza senza peggioramento della malattia rispetto al placebo ( hazard ratio, HR=0.71; riduzione del 29% nel rischio di progressione tumorale o morte; p<0.0001; valore mediano 12.3 settimane versus 11.1 settimane ).

Le persone i cui tumori iperesprimevano il recettore del fattore di crescita epidermica ( EGFR ), trattati con Tarceva hanno presentato un miglioramento del 45% nella sopravvivenza libera da progressione, rispetto al placebo ( HR=0.6); riduzione del 31% nel rischio di progressione del tumore o morte ; p=0.0088; valore mediano: 12 mesi versus 11 mesi ).

Gli eventi avversi più comunemente riportati nei pazienti che hanno ricevuto Tarceva erano rash ( 49% ) e diarrea ( 20% ).
Rash di grado 3 e diarrea si sono presentati nel 6% e nel 2% dei pazienti, rispettivamente.

Lo studio SATURN ha arruolato 889 pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule. I pazienti sono stati trattati con 4 cicli di chemioterapia a base di Platino, e poi assegnati in modo casuale a Erlotinib o placebo, nel caso di assenza di progressione del tumore.
Gli endpoint co-primari erano la sopravvivenza libera da malattia per tutti i pazienti e la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti i cui tumori iperesprimevano EGFR.

Erlotinib è un anticorpo monoclonale che inibisce l’attività tirosin-chinasi del pathway di segnale EGFR all’interno delle cellule tumorali.

Tarceva può causare gravi eventi avversi, ad esito talora fatale: disturbi epatici /eo renali, perforazione gastrointestinale e gravi reazioni cutanee, tra cui casi di sindrome di Stevens-Johnson.
I pazienti che assumono Erlotinib in associazione alla Gemcitabina presentano una maggiore probabilità di andare incontro a sanguinamento e a disturbi di coagulazione, come infarto miocardico o ictus.
Nei pazienti trattati con Tarceva sono stati riportati anche irritazione oculare e danno alla cornea.
Negli studi clinici che hanno valutato Tarceva nel carcinoma del polmone non a piccole cellule, rash e diarrea sono risultati i più comuni eventi avversi, mentre fatigue, rash, nausea, perdita dell’appetito e diarrea erano più comuni negli studi riguardante il tumore pancreatico, in cui Tarceva era associato alla Gemcitabina. ( Xagena_2009 )

Fonte: OSI Pharmaceuticals, 2009



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