Nuovi approcci nella cura dei tumori: il 50% dei pazienti risponde all'oncoimmunoterapia


Dal Congresso ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) è emerso che il 50% dei pazienti trattati con l'immunoterapia risponde al trattamento.
Inoltre l'immunoterapia oncologica sta solo muovendo i primi passe e nuovi approcci potrebbero migliorare l'efficacia dei trattamenti.
Sono già entrati in terapia farmaci in grado di liberare il sistema immunitario in modo che possa riconoscere e attaccare le cellule tumorali.
Un altro filone di ricerca è quello di potenziare la risposta immunitaria.

Gli anticorpi monoclonali che agiscono sbloccando il freno al sistema immunitario agiscono sui recettori CTLA-4 e PD-1.
Questi farmaci come Ipilimumab ( anti CTLA-4 ) [ Yervoy ] e Nivolumab ( anti-PD-1 ) [ Opdivo ]hanno dimostrato non solo di allungare la sopravvivenza, ma anche di migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Studio Checkmate-358: Nivolumab nel trattamento dei tumori ginecologici

Nuovi dati dello studio di fase 1/2, Checkmate-358 (di fase 1/2), indicano per la prima volta che Nivolumab può essere efficace anche nei tumori ginecologici.
Le pazienti con tumori della cervice uterina, della vagina e della vulva in fase avanzata sono state trattate con Nivolumab.
Le risposte obiettive hanno raggiunto il 20.8%, con un controllo della malattia, del 70.8%, indicando che in una percentuale molto elevata di donne il tumore si è stabilizzato.
Inoltre nelle pazienti coinvolte nello studio il tumore era correlato al virus HPV ( papillomavirus ), che predispone le donne soprattutto allo sviluppo del tumore della cervice uterina.

Combinazione di Nivolumab ed Epacadostat

Epacadostat è una molecola che agisce direttamente all’interno del microambiente tumorale. Uno dei meccanismi noti di resistenza è rappresentato da un enzima, IDO, prodotto all’interno delle masse tumorali dalle cellule malate e dai linfociti.
Epacadostat è in grado di neutralizzare questo enzima che blocca l’attività del sistema immunitario.
La strategia alla base dell'impiego di Nivolumab e di Epacadostat è duplice, da una parte si attiva la risposta immunitaria togliendo il freno al sistema immunitario grazie a Nivolumab dall’altro, con Epacadostat, si agisce direttamente dentro il tumore eliminando l’enzima IDO e facendo sì che il microambiente tumorale sia meno resistente alla terapia. ( Xagena_2017 )

Fonte: ASCO - American Society of Clinical Oncology, 2017

Xagena_Medicina_2017