CheckMate -743, la combinazione di Nivolumab e Ipilimumab ha prolungato la sopravvivenza rispetto alla chemioterapia nel mesotelioma pleurico maligno, un tumore raro e aggressivo

Lo studio di fase 3, CheckMate -743, che ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) in combinazione con Ipilimumab ( Yervoy ) nel mesotelioma pleurico maligno ( MPM ) non-trattato in precedenza, ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza globale ( OS ).

Sulla base di un’analisi ad interim pre-specificata condotta dal Comitato DMC ( Data Monitoring Committee ), Nivolumab in combinazione con Ipilimumab ha prodotto un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza globale, rispetto alla chemioterapia ( Pemetrexed e Cisplatino o Carboplatino ).

Il profilo di sicurezza di Nivolumab e Ipilimumab osservato nello studio ha riflettuto quanto già noto sulla combinazione.

CheckMate -743 è uno studio in aperto, multicentrico, randomizzato, di fase 3, che ha valutato la combinazione di Nivolumab e Ipilimumab rispetto alla chemioterapia nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno non-trattati precedentemente.
Nivolumab è somministrato al dosaggio di 3 mg/kg ogni due settimane e Ipilimumab al dosaggio di 1 mg/kg ogni sei settimane.

L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale. Endpoint secondari includevano il tasso di risposta obiettiva, il tasso di controllo della malattia, la sopravvivenza libera da progressione e misure di efficacia in relazione al livello di espressione di PD-L1.

Il mesotelioma pleurico maligno è una forma rara di cancro ma aggressiva, che si sviluppa sulla superficie dei polmoni, ed è molto frequentemente causato da esposizione ad asbesto.
La diagnosi è spesso tardiva, con la maggioranza dei pazienti che presenta la malattia in stadio avanzato o metastatico alla prima visita.
La prognosi è generalmente sfavorevole: nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno avanzato o metastatico, non trattati precedentemente, la sopravvivenza mediana è inferiore a 1 anno e il tasso di sopravvivenza a 5 anni è di circa il 10%, ( Xagena_2020 )

Fonte: BMS, 2020

Xagena_Medicina_2020