Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato: Docetaxel più Carboplatino con Celecoxib ed espressione di Cox-2 come biomarcatore


L’espressione della proteina cicloossigenasi-2 ( COX-2 ) in pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule potrebbe non solo rappresentare un marcatore prognostico ma avere anche un valore predittivo per l’inibizione di COX-2.

È stato ipotizzato che l’espressione di COX-2 sia associata a una minore sopravvivenza e che Celecoxib ( Celebrex ), essendo un potente inibitore di COX-2, aumenti la risposta tumorale e la sopravvivenza.

È stato condotto uno studio di fase III in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule di stadio IIIb/IV con conferma patologica della malattia, nessuna precedente chemioterapia, performance status secondo ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) di 0-2 e un’adeguata funzione organica.

Il trattamento era rappresentato da Docetaxel ( Taxotere ) e Carboplatino ( Paraplatin ) ogni 3 settimane per 5 cicli.

I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Celecoxib 400 mg o placebo 2 volte al giorno.

L’espressione di COX-2 nelle cellule tumorali è stata individuata mediante esame immunoistochimico.

L’endpoint primario era la sopravvivenza generale.

Nel periodo 2003-2007, 561 sono stati assegnati in maniera casuale ai trattamenti previsti.

La tossicità è risultata lieve e non è stato osservato un aumento negli eventi cardiovascolari.

La risposta tumorale è stata del 38% nel braccio Celecoxib e 30% nel braccio placebo ( P=0.08 ).

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 4.5 mesi per il braccio Celecoxib e 4.0 mesi per il braccio placebo ( hazard ratio, HR=0.8; P=0.25 ).

La sopravvivenza generale mediana è stata di 8.2 mesi per entrambi i bracci di trattamento ( HR=0.9; P=0.32 ).

L’espressione di COX-2 non ha predetto in modo indipendente la sopravvivenza.

I benefici derivati da Celecoxib, ristretti ai pazienti con bassa espressione di COX-2, non sono risultati significativi dopo aggiustamento per fattori prognostici.

In conclusione, nel tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato, Celecoxib non ha migliorato la sopravvivenza.
In questo studio, l’espressione di COX-2 non è risultata essere un biomarcatore prognostico, e non ha mostrato valore predittivo quando Celecoxib è stato aggiunto alla chemioterapia. ( Xagena_2011 )

Groen HJ et al, J Clin Oncol 2011; 29: 4320-4326



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