Lo studio CheckMate-227 utilizza il carico mutazionale delle cellule tumorali per selezionare i pazienti con cancro del polmone non-a-piccole cellule da trattare con doppia immunoterapia


Sono stati pubblicati i primi risultati dello studio CheckMate-227, che hanno dimostrato la superiorità della doppia immunoterapia ( Nivolumab [ Opdivo ] più Ipilimumab [ Yervoy ] ), rispetto al trattamento standard di prima linea del tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in forma avanzata.

L’ immunoterapia si è rilevata più efficace della chemioterapia nei pazienti selezionati con tumore NSCLC avanzato non precedentemente trattato.

Mentre con un altro inibitore del checkpoint immunitario ( PD-1 ), Pembrolizumab, la selezione è stata fatta in base ai livelli di PD-L1 ( il ligando di PD-1 ), in CheckMate-227 la selezione si è basata su un nuovo indicatore di possibile efficacia dell’immunoterapia: l’elevato carico mutazionale delle cellule tumorali ( TMB ).

Lo studio di fase III, CheckMate-227, ha raggiunto uno dei suoi due obiettivi principali, l’ endpoint coprimario della sopravvivenza libera da progressione di malattia.

Lo studio ha confrontato in prima linea di trattamento la combinazione di Nivolumab più Ipilimumab con la chemioterapia nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule il cui tumore presenta un alto carico mutazionale ( maggiore o uguale a 10 mutazioni / megabase ), indipendentemente dall’espressione del ligando per la proteina della morte programmata 1 ( PD-L1 ).
Nello studio, il carico di mutazione tumorale è stato valutato utilizzando il test, validato analiticamente, FoundationOne CDx.

Lo studio è ancora in corso mancando un’analisi della sopravvivenza globale, come raccomandato dal Comitato di monitoraggio dei dati.

Il profilo di sicurezza è risultato finora coerente con i dati precedentemente riportati nel tumore al polmone non a piccole cellule in prima linea per l’associazione di Nivolumab a 3 mg/kg ogni 2 settimane e Ipilimumab a basso dosaggio ( 1 mg/kg ) ogni 6 settimane.

Il carico mutazionale del tumore è emerso come un importante biomarcatore per l’attività della immunoterapia.
Per la prima volta, questo studio di fase III ha mostrato una sopravvivenza libera da progressione superiore con l'immunoterapia combinata di prima linea in una popolazione predefinita di pazienti affetti da tumore al polmone non-a-piccole cellule con alto carico di mutazione tumorale.
CheckMate-227 ha mostrato che il carico mutazionale del tumore è un biomarcatore predittivo indipendente, in grado identificare una popolazione di pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule di prima linea che possono trarre beneficio dalla combinazione Nivolumab e Ipilimumab.

CheckMate-227 è uno studio di fase III in aperto con oltre 2.500 pazienti randomizzati con istologia non-squamosa e squamosa, che sta valutando i regimi basati su Nivolumab rispetto alla chemioterapia a due farmaci di cui uno è un derivato del Platino ( attuale standard di trattamento ) nei pazienti con cancro polmonare non-a-piccole cellule, in fase avanzata, in prima linea di trattamento.

CheckMate-227 consiste di tre parti: le Parti 1a e 1b e la Parte 2.
La Parte 1a sta valutando Nivolumab più Ipilimumab e Nivolumab in monoterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti i cui tumori esprimono PD-L1.
La Parte 1b sta valutando Nivolumab più Ipilimumab e Nivolumab più chemioterapia e chemioterapia nei pazienti i cui tumori non-esprimono PD-L1.
La parte 2 sta valutando Nivolumab più chemioterapia versus la sola chemioterapia in una vasta popolazione. ( Xagena_2018 )

Fonte: BMS, 2018

Xagena_Medicina_2018