Rabdomiolisi con alte dosi di Simvastatina dopo induzione di ipotermia terapeutica


È stato segnalato un caso di rabdomiolisi in un paziente trattato con alte dosi di Simvastatina ( Sivastin, Sinvacor ) dopo l'induzione di ipotermia terapeutica.

Un uomo afro-americano di 45 anni è stato portato al Pronto Soccorso per un arresto cardiaco accertato.
È stato applicato un protocollo di ipotermia terapeutica e la dose di Simvastatina è stata aumentata da 40 a 80 mg al momento di coricarsi.
La temperatura target ( 34 °C ) è stata raggiunta entro 8 ore ed è stata mantenuta per 24 ore.

Il livello di creatin-chinasi al ricovero era di 965 U/l, che si è ridotto a 153 U/l al giorno 4.
Il giorno 5, il paziente ha eliminato una grande quantità di urina arancio-marrone e ha avuto un drastico aumento della creatin-chinasi ( 8.523 U/l ) e della mioglobinuria.

La terapia con statine è stata successivamente interrotta.
La creatin-chinasi è rimasta elevata per 2 giorni, poi è diminuita gradualmente verso livelli normali nel corso della settimana seguente.

La Simvastatina subisce un’estesa prima fase metabolica mediata dal CYP3A4, che la rende sensibile a interazioni farmacologiche significative.
L’ipotermia terapeutica ha dimostrato di ridurre significativamente la clearance dei substrati del CYP3A4.

La rabdomiolisi di questo paziente è stata attribuita a un’interazione terapia-farmaco tra l'ipotermia terapeutica e la somministrazione di alte dosi di Simvastatina.
Si pensa che l'ipotermia indotta abbia causato una riduzione della clearance della Simvastatina, portando a concentrazioni plasmatiche tossiche.

Secondo la scala di probabilità di Naranjo, è probabile che la rabdomiolisi fosse legata all’utilizzo della Simvastatina.
Similmente, la scala di probabilità Horn Drug Interaction ha classificato come probabile la possibilità di una relazione causale tra la potenziale interazione terapia-farmaco e l'evento.

In conclusione, i medici devono essere consapevoli degli effetti farmacocinetici dell’ipotermia terapeutica per prevenire potenziali interazioni terapia-farmaco.
Può essere prudente evitare l'uso di substrati di CYP3A4 che non siano trattamenti indispensabili in pazienti sottoposti ad ipotermia terapeutica fino a quando non si abbiano ulteriori informazioni circa la loro sicurezza in questa popolazione di pazienti. ( Xagena_2010 )

Dearing N, Norgard NB, Ann Pharmacother 2010; 44: 1994-1997



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