L’Aripiprazolo nel mantenimento dell’efficacia nel disturbo bipolare I


L’U.S. FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato una nuova indicazione per il farmaco antipsicotico Aripiprazolo ( Abilify ) per il mantenimento dell’efficacia nei pazienti con disturbi bipolari di tipo 1 con un recente episodio maniacale o misto, che è stato stabilizzato e mantenuto per almeno 6 settimane.

I dati clinici hanno dimostrato che i pazienti che erano stati stabilizzati con Aripiprazolo per almeno 6 settimane hanno presentato un significativo ritardo nel tempo alla recidiva rispetto ai pazienti trattati con placebo.

L’Aripiprazolo è già stato approvato nel trattamento della schizofrenia, degli episodi maniacali acuti e misti associati a disturbo bipolare.

L’Aripiprazolo, come tutti gli antipsicotici, può causare la sindrome maligna neurolettica.

Eventi avversi cerebrovascolari ( ictus, TIA ), tra cui alcuni casi fatali, sono stati riportati nei pazienti anziani con psicosi associata a demenza, trattati con Aripiprazolo.

L’iperglicemia, tra cui gravi casi di chetoacidosi, coma iperosmolare o morte, è stata riportata nei pazienti trattati con antipsicotici atipici.
L’Aripiprazolo non era stato inserito negli studi epidemiologici che hanno mostrato questo rischio, pertanto il rischio di iperglicemia con l’Aripiprazolo non è noto.
Tuttavia, i pazienti dovrebbero sottoporsi a test per la valutazione della glicemia prima e durante trattamento con il farmaco.

L’Aripiprazolo può essere associato ad ipotensione ortostatica e dovrebbe essere impiegato con cautela nei pazienti con malattia cardiovascolare, malattia cerebrovascolare, note, o in condizioni che predispongono all’ipotensione.

Come per gli antipsicotici, l’Aripiprazolo dovrebbe essere impiegato con cautela nei pazienti con storia di crisi convulsive o in condizioni che abbassano la soglia convulsiva.

L’Aripiprazolo, come altri antipsicotici, può alterare la capacità di giudizio, pensiero, e quella motoria.

I farmaci antipsicotici possono influenzare la capacità di abbassare la temperatura corporea.
Pertanto, è opportuno che i pazienti che svolgono intensa attività fisica, che sono esposti a fonti di calore intenso, o ricevono in modo concomitante farmaci ad attività anticolinergica o che sono soggetti a disidratazione, siano informati.

Poiché il metabolismo dell’Aripiprazolo avviene mediante i citocromi CYP3A4 e CYP2D6, i farmaci induttori di CYP3A4 ( es. Carbamazepina ) potrebbero causare un aumento della clearance dell’Aripiprazolo ed abbassare i livelli plasmatici.
Gli inibitori di CYP3A4 ( es Ketoconazolo ) o di CYP2D6 ( es. Chinidina, Fluoxetina, Paroxetina ) possono inibire l’eliminazione dell’Aripiprazolo con conseguente aumento dei livelli plasmatici.

I più comuni eventi avversi osservati con Aripiprazolo in studi clinici della durata di 3 settimane nei pazienti con mania bipolare, sono stati: acatisia ( 15% versus 4% ), costipazione ( 13% versus 6% ).

Le reazioni avverse che si sono presentate con un’incidenza uguale o superiore al 10% nel corso di trattamento con Aripiprazolo negli studi clinici di breve durata rispetto al placebo sono state: cefalea ( 31% vs 26% ), agitazione ( 25% vs 24% ), ansia ( 20% vs 17% ), insonnia ( 20% vs 15% ), nausea ( 16% vs 12% ), dispepsia ( 15% vs 13% ), sonnolenza ( 12% vs 8% ), acatisia ( 12% vs 5% ), sensazione di testa vuota ( 11% vs 8% ), vomito ( 11% vs 6% ), costipazione ( 11% vs 7% ). ( Xagena_2005 )



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