Età avanzata e depressione


Il deficit cognitivo nella depressione in tarda età è una delle caratteristiche principali della malattia.

È stato elaborato uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di mantenimento, per verificare se l’associazione Donepezil ( Aricept ) e terapia antidepressiva sia migliore del placebo e terapia antidepressiva nel migliorare le prestazioni cognitive e le attività strumentali della vita quotidiana, e se sia in grado di ridurre le recidive di depressione in 2 anni di trattamento di mantenimento.

Hanno partecipato allo studio 130 adulti di età superiore a 65 anni, e guariti di recente dalla depressione maggiore.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale alla farmacoterapia antidepressiva di mantenimento e Donepezil oppure alla farmacoterapia antidepressiva di mantenimento e placebo.

Gli esiti principali erano le prestazioni globali neuropsicologiche, le attività cognitive strumentali della vita quotidiana, e la depressione ricorrente.

Donepezil e la terapia antidepressiva hanno migliorato temporaneamente lo stato cognitivo globale ( trattamento x interazione temporale, F2,126=3.78, P=0.03 ), ma le dimensioni effettive erano piccole ( Cohen d=0.27, differenza tra i gruppi a 1 anno ).

È stato anche osservato un vantaggio marginale per le attività cognitive strumentali della vita quotidiana ( trattamento x interazione temporale, F2,137=2.94, P=0.06 ).

Il gruppo Donepezil ha avuto più probabilità rispetto al gruppo placebo di sviluppare depressione maggiore ricorrente ( 35% vs 19%, rispettivamente; log-rank 2=3.97, P=0.05; hazard ratio=2.09 ).

L’analisi post hoc per sottogruppi ha mostrato che dei 57 partecipanti con decadimento cognitivo lieve, 3 di 30 partecipanti ( 10% ) trattati con Donepezil e 9 di 27 partecipanti ( 33% ) trattati con placebo hanno avuto una conversione a demenza dopo 2 anni ( test esatto di Fisher, P=0. 05 ).

Il sottogruppo con compromissione cognitiva lieve aveva tassi di recidiva di depressione maggiore del 44% con Donepezil versus 12% con il placebo ( tasso di probabilità=4.91, P=0.03 ).

Il sottogruppo con cognizione normale ( n=73 ) non ha mostrato alcun beneficio con Donepezil e nessun aumento di recidiva di depressione maggiore.

Dallo studio è emerso che l’impiego di un inibitore della colinesterasi per potenziare il trattamento di mantenimento della depressione in età avanzata richiede, nei pazienti con decadimento cognitivo lieve, un’attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.
Nei pazienti con funzioni cognitive intatte, Donepezil sembra non avere alcun evidente beneficio nel prevenire la progressione del deterioramento cognitivo lieve o la demenza o le recidive di depressione.( Xagena_2011 )

Reynolds CF III et al, Arch Gen Psychiatry 2011; 68: 51-60



Link: MedicinaNews.it

Psyche2011 Neuro2011 Farma2011

XagenaFarmaci_2011