Prevenzione dei disordini di ansia: focalizzazione sul disordine post-traumatico da stress


I disordini di ansia sono le condizioni psichiatriche più diffuse nel mondo. Apparenti fattori di rischio sono il sesso femminile, la giovane età, un’anamnesi familiare positiva per disordini di ansia o di depressione, vulnerabilità della personalità ( per esempio, elevato nevroticismo, inibizione comportamentale, o ridotta extraversione ) e genitori iperprotettivi/ipercritici.

Precedenti studi sulla prevenzione non-disordine-specifica avevano impiegato interventi di natura cognitivo-comportamentale in soggetti giovani a diversi livelli di rischio, e i risultati sono promettenti per quanto riguarda almeno gli effetti preventivi a breve termine.

Alcuni interventi di tipo cognitivo-comportamentale e farmacologico sembrano promettenti nel prevenire il disordine post-traumatico da stress ( PTSD ) in particolari contesti. In particolare, la terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma si è dimostrata utile nel prevenire PTSD in soggetti affetti da disordine acuto di stress, e nel velocizzare il processo di recupero naturale in soggetti con sintomi da disordine post-traumatico da stress acuto.

Vi sono molti punti ancora oscuri nello stato attuale della conoscenza circa la prevenzione del PTSD con terapia farmacologica; tuttavia, sembra che la somministrazione di benzodiazepine possa essere dannosa, mentre la Morfina sarebbe utile in soggetti traumatizzati dal punto di vista fisico; inoltre la somministrazione precoce post-traumatica di Propranololo sembrerebbe efficace in soggetti con comportamenti aggressivi post-traumatici, e i corticosteroidi avrebbero una loro indicazione nel contesto del trattamento acuto in terapia intensiva ( per esempio shock settico e cardiochirurgia ). ( Xagena_2009 )

Bienvenu OJ et al, Minerva Psichiatrica 2009;50:265-275



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