Studio SELECT-AXIS 1: dati di efficacia e di sicurezza a 2 anni di Upadacitinib, un JAK inibiore, nella spondilite anchilosante


Due analisi dello studio AXIS-1 hanno mostrato che Upadacitinib ( Rinvoq ) mantiene un’efficacia sostenuta fino a 2 anni. Inoltre, il miglioramento significativo del dolore lombare osservato in questi pazienti è risultato associato a un miglioramento clinicamente significativo di altri esiti riferiti dai pazienti ( PRO ) e al raggiungimento di misure importanti di attività di malattia.

Lo studio AXIS-1 ha preso in esame Upadacitinib nel trattamento dei pazienti con spondilite anchilosante ( SA) con risposta non-soddisfacente al trattamento con farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) e naive-al-trattamento con farmaci biologici.

Studio SELECT-AXIS 1

SELECT-AXIS 1 è uno studio randomizzato e controllato versus placebo, di fase 2/3, che ha reclutato 187 pazienti adulti con spondilite anchilosante, definita in base al punteggio BASDAI di attività di malattia e al punteggio di valutazione dal parte del paziente del dolore lombare, di entità pari o superiore a 4 in entrambi i casi.

I pazienti avevano sperimentato una risposta insoddisfacente ad almeno 2 FANS ( intolleranza / controindicazione ), ed erano naive-al -trattamento con farmaco antireumatico modificante la malattia biologico [ DMARb ) e JAK inibitori.

L’endpoint primario era rappresentato dalla risposta ASAS40 a 14 settimane, e i risultati hanno documentato il soddisfacimento di questo obiettivo in più della metà ( 52% ) dei pazienti trattati con Upadacitinib ( dosaggio di 15 mg ) rispetto al 26% dei pazienti del gruppo placebo.
A questa fase è seguita una fase di estensione in aperto, della durata di 90 settimane.

A) Primo studio

L’analisi ha valutato l’efficacia e la sicurezza del trattamento con Upadacitinib nei pazienti con spondilite anchilosante attiva reclutati nello studio SELECT-AXIS 1.

Poichè lo studio SELECT-AXIS 1 prevedeva che, a 14 settimane, i pazienti trattati con placebo passassero a trattamento giornaliero in aperto con Upadacitinib, mentre quelli originariamente randomizzati al trattamento con Upadacitinib continuassero il trattamento con il JAKinibitore, l'analisi ha riguardato i dati combinati dei due bracci di trattamento ( Upadacitinib e placebo ) sulla base dell’esposizione cumulativa a Upadacitinib.

Su 187 pazienti inizialmente randomizzati all’inizio dello studio, 144 ( 77% ) pazienti hanno completato i 2 anni di follow-up ( 71 in trattamento ininterrotto con Upadacitinib, 73 con JAK inibitore previo passaggio da trattamento con placebo in concomitanza con la 14esima settimana dello studio originario ).

Dall’analisi dei dati è emerso che, nei pazienti che hanno continuato il trattamento con Upadacitinib, sono state preservate le risposte ASAS40, ASASPR, ASDAS ID e ASDAS LDA osservate alla fine della prima fase dello studio. Questo trend è stato raggiunto e mantenuto nel tempo anche nei pazienti che erano passati a trattamento con Upadacitinib da placebo a seguito di switch terapeutico.

Le risposte BASDAI50 si sono mantenute nel corso dello studio: i risultati a 2 anni hanno mostrato il raggiungimento di queste risposte nell’88,7% dei pazienti sottoposti a trattamento ininterrotto con Upadacitinib e nell’84,5% di quelli passati a trattamento con Upadacitinib da placebo per switch terapeutico.

Riguardo all’indice BASFI e al dolore lombare, è stato osservato un miglioramento consistente e sostenuto di questi 2 parametri ( variazioni medie dal basale a 2 anni ) sia nel gruppo trattato ininterrottamente con Upadacitinib che in quello passato a trattamento con Upadacitinib da placebo.

Il trend è stato confermato anche per gli indici di imaging ( punteggio SPARCC MRI relativo al rachide, punteggio relativo all’ articolazione sacro-iliaca e punteggio mSASSS di progressione radiografica del danno ).

E' stata documentata una variazione media dal basale a 2 anni del punteggio mSASSS pari a 0,68 nei pazienti in totale, a 0,59 nel gruppo sottoposto a trattamento ininterrotto con Upadacitinib e a 0,78 nel gruppo passato da placebo a Upadacitinib.
I pazienti hanno presentato progressione maggiore del danno radiografico ( mSASSS ) erano, in prevalenza, di sesso maschile, con positività all’antigene HLA-B27 e con un incremento iniziale del danno ed innalzamento dei livelli di CRP ( proteina C-reattiva ).

Non sono emersi nuovi segnali di sicurezza rispetto al profilo di eventi avversi già noto a seguito dell’impiego di Upadacitinib. Le infezioni hanno rappresentato l’evento avverso di più frequente riscontro. Sono stati, inoltre, registrati episodi singoli di tubercolosi attiva, di eventi cardiovascolari maggiori ( MACE ), di linfoma, di neoplasie della pelle diverse dai melanomi, di disfunzione renale o di perforazioni gastrointestinali.

B) Secondo studio

Una analisi post-hoc dei dati dello studio SELECT AXIS 1 ha preso in esame il raggiungimento di un miglioramento clinicamente significativo del dolore lombare, ed è stata esaminata la relazione tra il miglioramento della lombalgia con l’attività di malattia e con alcuni resiti riportati dai pazienti come funzionamento fisico, fatigue, sonno, produttività al lavoro.

Il miglioramento clinicamente significativo del dolore lombare era definito dal raggiungimento di un punteggio ridotto di almeno 2 punti rispetto al punteggio iniziale e da un punteggio inferiore a 4/10 relativamente al Patient’s Assessment of Total Back Pain, riportato su una scala numerica graduata da 0 a 10.

Dall’analisi dei dati è emerso che una proporzione significativamente più elevata di pazienti con spondilite anchilosante ha raggiunto miglioramenti clinicamente significativi del dolore lombare con Upadacitinib versus placebo a partire dalla seconda settimana di trattamento.
I miglioramenti del dolore lombare sono risultati più evidenti nel gruppo Upadacitinib 15 mg dalla 14esima alla 52esima settimana, con un 70,7% dei pazienti che ha mostrato soddisfazione a 1 anno.

Tra i pazienti che hanno ottenuto un miglioramento del dolore lombare dopo 1 mese, il 92,9% dei pazienti trattati con Upadacitinib 15 mg ha mantenuto questa risposta a 14 settimane versus il 54,5% dei pazienti del gruppo placebo.

Conclusione

Le due analisi post-hoc dello studio SELECT AXIS 1 hanno evidenziato come Upadacitinib sia efficace e sicuro anche nei primi dati a lungo termine, e come il miglioramento della lombalgia si associ a un miglioramento clinicamente significativo di molti esiti riportati dai pazienti e dell’attività di malattia. ( Xagena_2021 )

Fonte: American College of Rheumatology ( ACR ) meeting 2021

Xagena_Medicina_2021