Lupus eritematoso sistemico: efficacia di Belimumab nello studio BLISS-52


Sono stati presentati i risultati completi dello studio BLISS-52, la prima di due sperimentazioni di fase III di Belimumab ( Benlysta ) nei pazienti con positività sierologica affetti da lupus eritematoso sistemico ( LES ).
I dati hanno dimostrato che Belimumab associato al trattamento standard ha generato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo dei tassi di risposta dei pazienti, misurati in base all'indice SLE Responder alla 52.a settimana rispetto al gruppo in trattamento con placebo in associazione alla terapia standard.
Inoltre Belimumab è risultato ben tollerato, con tassi di reazioni avverse comparabili nei gruppi in trattamento con placebo e con Belimumab.

Belimumab è il capostipite di una nuova classe di medicinali detti inibitori BLyS-specifici. Negli ultimi 50 anni le autorità di regolamentazione non hanno approvato alcun nuovo farmaco per il lupus.

Studio BLISS-52

In 865 pazienti randomizzati e sottoposti a trattamento Belimumab ha raggiunto l'endpoint primario di efficacia generando un tasso di risposta nei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico alla 52.a settimana superiore rispetto al placebo.

• Si è registrato un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo del tasso di risposta dei pazienti in trattamento con Belimumab e terapia standard rispetto al gruppo in trattamento con placebo e regime standard: 57.6% per 10 mg/kg di Belimumab, 51.4% per 1 mg/kg di Belimumab e 43.6% per il placebo ( rispettivamente p=0.0006 e p=0.013 per 10 mg/kg e 1 mg/kg di Belimumab ).

• Il tasso di risposta dei pazienti nello studio BLISS-52 si è basato sull'SLE Responder Index ( SRI ), che definisce la risposta del paziente come un miglioramento del punteggio SELENA SLEDAI di almeno 4 punti, senza alcun peggioramento clinicamente significativo in termini di BILAG, né alcun peggioramento clinicamente significativo della valutazione medica generale ( PGA ).

• Il numero di pazienti con risposta è risultato maggiore nel gruppo in trattamento con Belimumab in dosaggio 10 mg/kg rispetto al braccio placebo tra la 4.a e l'8.a settimana dello studio. Tale differenza era statisticamente significativa nella 16 settimana ( p<0.05 per 10 mg/kg di Belimumab rispetto al placebo ). Il miglioramento era statisticamente significativo e perdurava per i pazienti in trattamento con 10 mg/kg e 1 mg/kg di Belimumab a partire rispettivamente dalla 24.a e dalla 28.a settimana fino alla 52.a ( p<0.05 per entrambi i gruppi in trattamento con Belimumab ).

• In generale il miglioramento del tasso di risposta era stabile nei diversi sottogruppi.

• Si è osservato un trend della risposta alla dose, con una percentuale maggiore di pazienti con risposta nel gruppo in trattamento con 10 mg/kg di Belimumab.

• I risultati per ciascun singolo componente dell'SRI hanno supportato fortemente il miglioramento generale rilevato per l'endpoint primario.

Esacerbazioni

• Belimumab ha ritardato in misura significativa l'insorgenza della prima esacerbazione del lupus eritematoso sistemico rispetto al placebo ( indice di esacerbazione LES/SFI ): valore mediano = 119 giorni per 10 mg/kg di Belimumab, 126 giorni per 1 mg/kg di Belimumab e 84 giorni per il placebo ( p=0.0036 e p=0.0026 rispettivamente per 10 mg/kg e 1 mg/kg di Belimumab rispetto al placebo ).

• Il rischio di esacerbazioni gravi del LES si è ridotto nelle 52 settimane del 43% nel gruppo in trattamento con 10 mg/kg di Belimumab e del 24% nel gruppo in trattamento con 1 mg/kg di Belimumab rispetto al placebo ( p=0.0055 e p=0.1342, rispettivamente per 10 mg/kg e 1 mg/kg di Belimumab ).

• Il rischio di un punteggio organo-specifico BILAG A ( esacerbazione grave ) pari a 1 o BILAG B ( esacerbazione moderata ) pari a 1 o superiore si è ridotto del 42% nel gruppo in trattamento con 10 mg/kg di Belimumab e del 13% nel gruppo in trattamento con 1 mg/kg rispetto al placebo ( p=0.0016 e p=0.3722, rispettivamente per 10 mg/kg e 1 mg/kg di Belimumab ).

Attività patologica

• Una percentuale significativamente maggiore di pazienti in trattamento con Belimumab ha beneficiato di una riduzione del punteggio SELENA SLEDAI di almeno 4 punti nell'arco delle 52 settimane ( p=0.0024 e p=0.019, rispettivamente per 10 mg/kg e 1 mg/kg di Belimumab rispetto al placebo ), con miglioramenti osservati per il gruppo dei 10 mg/kg di Belimumab nel giro di 4-8 settimane e un dato statisticamente significativo alla 16° settimana e nelle settimane dalla 24° alla 52° ( p<0.05 rispetto al placebo ).

• Si è osservato un miglioramento significativamente più marcato nella valutazione generale del medico ( Physician’s Global Assessment – PGA ) alla 52° settimana nei gruppi in trattamento con Belimumab, con una variazione percentuale media rispetto al dato basale rispettivamente del 45.7% per i 10 mg/kg di Belimumab, del 39.3% per 1 mg/kg di Belimumab e del 27.8% per il placebo ( p<0.0001 e p=0.004 rispettivamente per 10 mg/kg e 1 mg/kg di Belimumab rispetto al placebo ). Il miglioramento in termini di PGA è stato osservato tra la 4.a e l'8.a settimana ed è perdurato per le 52 settimane ( p<0.05 per entrambi i gruppi in trattamento con Belimumab ).

Uso di steroidi

• Tra i pazienti che alla visita iniziale avevano ricevuto più di 7.5 mg al giorno di Prednisone una percentuale significativamente maggiore nel gruppo in trattamento con 1 mg/kg di Belimumab ha beneficiato di una riduzione della dose media di Prednisone di almeno il 25% rispetto al dosaggio iniziale, fino a 7.5 mg al giorno o meno nelle ultime 12 settimane dello studio rispetto al placebo ( p=0.025 ). Una percentuale più elevata di pazienti nel gruppo in trattamento con 10 mg/kg di Belimumab ha inoltre beneficiato di una riduzione della dose media di Prednisone di almeno il 25% rispetto al dosaggio iniziale fino a 7.5 mg al giorno o meno durante le ultime 12 settimane dello studio rispetto al placebo; tuttavia la differenza non è risultata statisticamente significativa ( p=0.053 ).

• Nei pazienti trattati con una dose giornaliera di Prednisone pari o inferiore a 7.5 mg alla visita iniziale, un numero significativamente inferiore nel gruppo in trattamento con 10 mg/kg di Belimumab rispetto al placebo ha visto incrementare la dose di Prednisone sopra i 7.5 mg al giorno durante le ultime 20 settimane dello studio ( p<0.05 ). Anche il numero di pazienti per i quali è stata incrementata la dose di Prednisone nel gruppo in trattamento con 1 mg/kg di Belimumab era inferiore al gruppo placebo nelle ultime 20 settimane dello studio, ma la differenza non era statisticamente significativa.

Spossatezza e qualità di vita

• Si è osservato un miglioramento dei punteggi relativi all'affaticamento nel gruppo in trattamento con 10 mg/kg di Belimumab rispetto al gruppo placebo tra la 4.a e l'8.a settimana ed entrambi i bracci Belimumab hanno registrato un miglioramento statisticamente significativo della spossatezza nel corso delle 52 settimane ( punteggio FACIT; p<0.05 per entrambi i gruppi Belimumab rispetto al placebo ).

• Il miglioramento della qualità della vita legata alla salute ( HRQOL ) misurato in base al punteggio SF-36 Physical Component Summary ( PCS ) alla 24.a settimana ( importante endpoint secondario prefissato ) non è stato significativamente diverso nei gruppi in trattamento. Il miglioramento del parametro HRQOL misurato in base alla scala SF-36 PCS alla 52.a settimana era significativamente maggiore in entrambi in gruppi in trattamento con Belimumab rispetto al braccio placebo ( p=0.025 per 10 mg/kg e p=0.027 per 1 mg/kg di Belimumab ).

Sicurezza

• Nello studio BLISS-52 il Belimumab è risultato generalmente ben tollerato, con tassi di eventi avversi complessivi e gravi, di infezioni e di decessi comparabili nei gruppi in trattamento con placebo e Belimumab. Sono state segnalate infezioni gravi nel 5.9% dei pazienti nel gruppo placebo e nel 6.1% dei pazienti in trattamento con Belimumab. Gli eventi avversi più comuni ( altresì comparabili nei gruppi in trattamento con Belimumab e placebo ) sono stati: cefalea, artralgia, infezioni delle vie respiratorie superiori, infezioni delle vie urinarie e influenza. Non sono state segnalate lesioni maligne. ( Xagena_2009 )

Fonte: American College of Rheumatology ( ACR ) – Meeting, 2009



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