Sarilumab, un inibitore IL-6, nel trattamento dell'artrite reumatoide


Sarilumab ( Kevzara ) è il primo anticorpo monoclonale interamente umano inibitore del recettore per l'interleuchina IL-6.
Sarilumab rappresenta una potenziale e nuova opzione terapeutica per il trattamento dei pazienti con forma attiva, moderata e grave, di artrite reumatoide su cui l'impiego di Metotrexato non produce miglioramenti significativi.

L'interleuchina-6 ( IL-6 ) è la citochina pro-infiammatoria più rappresentata nel siero e nel liquido sinoviale dei pazienti con artrite reumatoide.
Il suo livello si correla con l'attività della malattia e il livello di degenerazione delle articolazioni.

Sarilumab agisce inibendo il recettore per l'IL-6 e, quindi, la cascata infiammatoria responsabile dei danni provocati dalla malattia.

Sono stati raccolti dati da approssimativamente 2500 adulti affetti da una forma attiva di artrite reumatoide moderata o grave che non hanno risposto in modo adeguato a precedenti trattamenti.
Nel complesso sono stati condotti 7 studi riuniti nel Programma SARIL-RA Phase 3
Lo studio SARIL-RA-TARGET, di fase III, ha valutato l'efficacia e la sicurezza di Sarilumab in associazione con Metotrexato in 546 pazienti con artrite reumatoide intolleranti alle terapie non-biologiche, o dopo risposte insufficienti.
I soggetti sono stati assegnati in modo random in tre gruppi: il primo ha assunto per via sottocutanea auto-somministrata 200 mg di Sarilumab ogni due settimane, il secondo 150 mg, il terzo placebo, sempre in associazione con un farmaco antireumatico non-biologico.
A 12 e a 24 settimane sono emersi risultati clinici significativi in chi aveva assunto Sarilumab relativi a un miglioramento dei sintomi dell'artrite reumatoide e a una riduzione dell'attività infiammatoria e della progressione delle lesioni articolari rispetto all'impiego del solo Metotrexato.
Gli effetti sono stati misurati con i questionari dell'American College of Rheumatology ACR-20 e ACR-70 response.

L’effetto indesiderato più comune con Sarilumab, che può riguardare più di 1 persona su 10, è la neutropenia ( bassi livelli di neutrofili, un tipo di globuli bianchi che combatte l’infezione ).
Aumento dei livelli ematici di un enzima epatico denominato ALT ( segno di problemi epatici ), arrossamento della pelle sul sito di iniezione, infezioni del naso e della gola e infezioni delle strutture che trasportano l’urina ( come la vescica ) sono anch’essi effetti indesiderati comuni che possono riguardare fino a 1 persona su 10.

Kevzara non deve essere usato in pazienti con infezioni attive e gravi, incluse le infezioni localizzate in un’area del corpo. ( Xagena_2016 )

Fonte: Sanofi, 2016

Xagena_Medicina_2016