Gravidanza e lupus eritematoso sistemico


Il lupus eritematoso sistemico ( LES ) è una malattia multisistemica, autoimmune a carico del tessuto connettivo, che interessa primariamente le donne in gravidanza e i bambini. Mentre è stata per lungo tempo riconosciuto che la gravidanza nelle pazienti affette da lupus eritematoso sistemico è a elevato rischio sia per la madre che per il feto, la prognosi è significativamente migliorata negli ultimi quarant’anni. Tuttavia, l’incidenza di aborti spontanei, di nati morti, di ritardi di crescita intrauterina e di parti prematuri è aumentata di almeno due volte rispetto alla popolazione normale.

La malattia renale della madre, in particolar modo la nefrite lupica, la ridotta funzione renale e l’ipertensione al momento del concepimento costituiscono forti fattori predittivi di una prognosi avversa a carico del feto.

Un altro fattore che contribuisce a una prognosi avversa nelle donne in gravidanza affette da lupus eritemaso sistemico è la sindrome da antifosfolipidi, definita come la presenza di anticorpi antifosfolipidi in associazione a caratteristiche cliniche di trombosi venosa e arteriosa che complicano la gravidanza.
La sindrome da anticorpi antifosfolipidi è frequentemente associata a lupus eritematoso sistemico e alla perdita fetale.

La normale funzione renale, il controllo della pressione e l’assenza di anticorpi antifosfolipidi e della sindrome da antifosfolipidi sono fattori predittivi positivi nel feto.

Il rischio è che la malattia sia manifesta prima della gravidanza. Pertanto, al fine di evitare ulteriori esacerbazioni del lupus durante la gravidanza, è necessario pianificare la gravidanza nelle pazienti affette da lupus eritematoso sistemico, idealmente 12-18 mesi, ma non meno di 6 mesi prima di una remissione clinica della malattia.
Dal momento che il trattamento di queste pazienti è multidisciplinare, esse dovrebbero essere visitate sia dal nefrologo che dal reumatologo. Il monitoraggio postnatale della madre a carico del nefrologo viene indicato al fine di ottimizzare il trattamento dell’ipertensione arteriosa e della nefrite, nonché degli effetti avversi fetali. ( Xagena_2009 )

Smyth A, Garovic VD, Minerva Urologica e Nefrologica 2009; 61: 457-474


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