Gefitinib non migliora la sopravvivenza complessiva nei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato con mutazioni attivanti EGFR


I dati dello studio IPASS hanno mostrato che la sopravvivenza globale non presenta nessuna differenza significativa tra Gefitinib ( Iressa ) e Carboplatino e Paclitaxel ( doppietta chemioterapica ) nella popolazione generale ( HR=0.90, p=0.11; sopravvivenza generale media 18.8 vs 17.4 mesi ).

Non vi è stata differenza significativa nemmeno tra i bracci di trattamento per la sopravvivenza globale nei sottogruppi definiti in base allo stato delle mutazioni EGFR: pazienti EGFR-positivi ( HR=1.00; sopravvivenza generale media 21.6 vs 21.9 mesi ); pazienti EGFR-negativi ( HR=1.18; sopravvivenza generale media 11.2 vs 12.7 mesi ) e pazienti la cui mutazione di EGFR era sconosciuta ( HR=0.82; sopravvivenza generale media 18.9 vs 17.2 mesi ).

I dati IPASS per la sopravvivenza globale hanno confermato che i pazienti con tumore avanzato non-a-piccole cellule EGFR-positivi davano risultati migliori, indipendentemente dal braccio di trattamento, rispetto ai pazienti EGFR-negativi.

I tempi medi di sopravvivenza erano di circa 22 mesi per i pazienti EGFR-positivi, ma solo 11-12 mesi per i pazienti EGFR-negativi.

Gefitinib è un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR ( recettore del fattore di crescita epidermico ), un enzima che regola le vie di segnalazione coinvolte nella proliferazione e sopravvivenza delle cellule tumorali. ( Xagena_2010 )

Fonte: ESMO, 2010