Sclerosi multipla: miglioramenti passando da Interferone a Fingolimod


Due nuove analisi dello studio di fase III TRANSFORMS, presentate durante il 23° Congresso della European Neurological Society ( ENS ), hanno dimostrato l'efficacia di Fingolimod ( Gilenya ) relativamente a tutti e quattro i principali esiti di malattia: perdita di volume cerebrale, lesioni attive ( misurate mediante risonanza magnetica ), tasso di recidiva e progressione della disabilità.

Miglioramenti sono stati osservati nei pazienti passati dal trattamento standard con Interferone ( Interferone beta-1a ) a Fingolimod nei 12 mesi successivi al passaggio, e fino alla fine dello studio di estensione a 4 anni e mezzo.

La nuova analisi ha valutato l'associazione tra le misure dell'attività di malattia ( recidive, progressione della disabilità a 3 mesi o attività alla risonanza magnetica ) nel primo anno di terapia e i risultati clinici a lungo termine.

Fingolimod ha aumentato di quasi il 50% ( dal 44.3% al 66.0% ) la percentuale dei pazienti liberi da malattia dopo il passaggio da Interferone nel primo e fino al secondo anno.
I pazienti con attività della malattia alla fine del primo anno hanno maggiori probabilità di restare liberi da malattia ( odds ratio, OR= 0.63-0.35, p inferiore a 0.05 ) durante i successivi 3 anni e mezzo della fase di estensione dello studio.

Una analisi post-hoc ha dimostrato che i pazienti che hanno avuto attività di malattia nell'anno precedente l’arruolamento nello studio, già trattati con una terapia modificante la malattia, hanno ottenuto un beneficio prolungato con Fingolimod, con un tasso annualizzato di recidive ( ARR, annualized relapse rate ) più basso rispetto a coloro cui era stato somministrato Interferone nel primo anno ( ARR nel range 0.19-0.22 versus 0.31-0.32, rispettivamente ).

Nei pazienti passati da Interferone a Fingolimod, l'ARR si è ridotto dopo un anno di più del 50% ( da un ARR 0.33-0.37 con Interferone a un ARR 0.14-0.16 con Fingolimod ) ed il valore è rimasto basso fino alla fine dello studio ( 4 anni e mezzo ).

Una ulteriore analisi ha dimostrato che, a prescindere dal precedente trattamento e dall'attività della malattia, la perdita di volume cerebrale è risultata notevolmente ridotta ( di circa il 50% ) dopo un anno nei pazienti che avevano assunto Fingolimod rispetto a quelli che avevano assunto Interferone; il tasso di perdita si è mantenuto ridotto fino alla fine dello studio in corso di trattamento con Fingolimod.

In modo analogo, è stato osservato un rallentamento e una riduzione nel tasso di perdita di volume cerebrale nei pazienti passati da Interferone a Fingolimod dopo 1 anno.

Fingolimod è l’unica terapia approvata per la sclerosi multipla che negli studi si è dimostrata capace di ridurre costantemente la perdita di volume cerebrale, con un effetto importante riscontrabile già nei primi sei mesi.
Un tasso ridotto di perdita di volume cerebrale con Fingolimod è stato confermato fino a quattro anni negli studi di fase III, e fino a sette anni nei pazienti che avevano completato uno studio di fase II.
La perdita di volume cerebrale nella sclerosi multipla è un fenomeno che si manifesta precocemente ed è un predittore di disabilità a lungo termine.

Fingolimod è la prima terapia orale approvata per il trattamento delle forme recidivanti-remittenti di sclerosi multipla, ed è il primo di una nuova classe di composti chiamati modulatori dei recettori della sfingosina 1-fosfato ( S1PR ).
Si ritiene che Fingolimod contrasti in due modi i processi distruttivi che causano la progressione della malattia, agendo non solo sul sistema immunitario per ridurre il danno infiammatorio, ma anche sul sistema nervoso centrale ( SNC ) per promuovere la neuroprotezione e la neuroriparazione.
Fingolimod è ritenuto in grado di agire impedendo ai linfociti ( le cellule che causano infiammazione e danno nel SNC ) di abbandonare i tessuti linfatici, riducendo così il loro ingresso nel SNC e il potenziale danno.
Fingolimod è anche in grado di oltrepassare la barriera sangue-cervello e intervenire sul processo neurodegenerativo nel cervello e nel midollo spinale.

Fingolimod è l'unico trattamento orale per la sclerosi multipla a offrire una riduzione rapida e a lungo termine del tasso di perdita di volume cerebrale e una efficacia elevata e costante per quanto riguarda tutte le principali misure di attività della malattia.

Negli studi clinici, Fingolimod ha dimostrato un profilo di sicurezza ben caratterizzato e un favorevole profilo di tollerabilità.
Gli effetti collaterali più comuni sono stati cefalea, aumento degli enzimi epatici, influenza, diarrea, dolore alla schiena e tosse. ( Xagena_2013 )

Fonte: Novartis, 2013

Xagena_Medicina_2013