Insufficienza cardiaca: il Carvedilolo migliore del Metoprololo nei pazienti portatori di defibrillatore impiantabile


Una sottoanalisi dello studio MADIT-CRT ha mostrato che nei pazienti con insufficienza cardiaca lieve e portatori di un defibrillatore impiantabile biventricolare per la resincronizzazione cardiaca ( CRT-D ), il Carvedilolo ( Dilatrend ) sembra associato a migliori risultati rispetto a Metoprololo ( Seloken ).

I pazienti che hanno assunto Carvedilolo hanno presentato un rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca o di mortalità inferiore del 30% rispetto a quelli trattati con Metoprololo ( hazard ratio, HR=0.70; IC al 95%: 0.57-0.87; P = 0.001 ).

Nei pazienti trattati con Carvedilolo e portatori di defibrillatore con terapia di resincronizzazione cardiaca, il rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco o di mortalità è risultato ancora più basso rispetto ai pazienti portatori del solo defibrillatore ( HR=0.61; IC al 95%: 0.46-0.82; P = 0.001 ).

In tutte le analisi, il Carvedilolo si è dimostrato superiore a Metoprololo e il defibrillatore con terapia di resincronizzazione cardiaca superiore al solo defibrillatore cardioverter impiantabile ( ICD ).

Nei pazienti in terapia con Carvedilolo e portatori di un defibrillatore con terapia di resincronizzazione cardiaca che avevano un blocco di branca sinistra ( BBS ), la riduzione del rischio di morte o ricovero è stata del 49% ( HR=0.51; IC al 95%: 0.35-0.76; P inferiore a 0.001 ), mentre nei portatori di defibrillatore cardioverter impiantabile la riduzione è stata solo del 4%.

Inoltre, il trattamento con Carvedilolo è risultato associato a una riduzione del 20% del rischio di sviluppare aritmie ventricolari ( HR=0.80; IC al 95%: 0.63-1.00; P = 0.050 ), riduzione ancora superiore ( 43% ) nel sottogruppo di pazienti con blocco di branca sinistra trattati con Carvedilolo e portatori di defibrillatore con terapia di resincronizzazione cardiaca ( HR=0.57; IC al 95%: 0.39-0.85; P = 0.005 ), mentre in quelli con blocco di branca sinistra trattati con Carvedilolo e portatori di defibrillatori impiantabili la riduzione del rischio relativo è stata del 35% ( HR=0.65 ).

Nello studio originale MADIT-CRT, i pazienti portatori di defibrillatore con terapia di resincronizzazione cardiaca hanno mostrato una riduzione del 34% degli eventi correlati all’insufficienza cardiaca o dei decessi rispetto ai pazienti portatori di defibrillatore cardioverter impiantabile e la riduzione del rischio è stata determinata principalmente dalla riduzione dei ricoveri o delle terapie decongestionanti ambulatoriali per endovenosa.
Dallo studio è emersa la differenza di genere: nelle donne la riduzione del rischio relativo è stata del 63%, mentre negli uomini solo del 24%.

I due betabloccanti erano stati confrontati nello studio COMET, che ne aveva esaminato gli effetti nei pazienti con insufficienza cardiaca moderata o grave, e anche in quel caso i risultati avevano mostrato la superiorità del Carvedilolo in termini di riduzione del rischio.

Nello studio MADIT-CRT i portatori di defibrillatore con terapia di resincronizzazione cardiaca erano 1820; mentre 731 erano portatori di defibrillatore cardioverter impiantabile; tutti i pazienti erano stati sottoposti a terapia farmacologica ottimale.
I pazienti trattati con Metoprololo erano in condizioni significativamente peggiori al basale perché più anziani, con più probabilità di aver subito un ricovero nell’anno precedente, di essere in classe NYHA I e II, di aver subito un by-pass o un’altra procedura di rivascolarizzazione, di essere ipertesi, di avere una pressione sistolica superiore a 140 mmHg e di aver avuto un infarto miocardico e aritmie ventricolari.

Il Carvedilolo è stato somministrato a una dose media di 18 mg e il Metoprololo a una dose media di 64 mg.

In questa sottoanalisi è stata trovata una relazione dose-dipendente tra il farmaco e la riduzione del rischio di scompenso cardiaco e di mortalità con il Carvedilolo, ma non con il Metoprololo, anche se lo studio non era stato progettato per affrontare la relazione dose-risposta.( Xagena_2013 )

Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2013

Xagena_Medicina_2013