Trombosi venosa profonda degli arti inferiori


Uno studio retrospettivo, condotto su 112 pazienti con trombosi venosa profonda degli arti inferiori è stato quello di definire i fattori di rischio, di valutare i metodi diagnostici e terapeutici, di verificare il decorso clinico e di proporre raccomandazioni per ridurre la morbidità e la mortalità legate a questa patologia.

Ad un totale di 112 pazienti ( 42 di sesso maschile e 70 di sesso femminile ) è stata diagnosticata una trombosi venosa profonda degli arti inferiori. L’età media dei pazienti era di 59 anni ( range: 21-92 ).

I fattori di rischio più comuni per la trombosi erano: intervento chirurgico, obesità, età avanzata, trattamento con estroprogestinici, tumore, insufficienza cardiaca.
In 16 pazienti era presente trombofilia ( stato ipercoagulativo ); 12 pazienti presentavano un fattore predisponente su base genetico-ereditaria, 4 ne presentavano due.

Le procedure diagnostiche hanno compreso l’eco-Doppler, la scansione Duplex, il dosaggio del D Dimero, la tomografia computerizzata e il flebogramma.

I pazienti sono stati principalmente trattati con Eparina a basso peso molecolare seguita da anticoagulanti per os e dall’utilizzo di calze a compressione graduata.
In 4 pazienti è stato necessario inserire un filtro nella vena cava inferiore.

Si è avuto un solo decesso, secondario ad una emorragia imponente dovuta a una grave trombocitosi. Nessun’altra morbidità significativa è stata osservata. I pazienti sono stati seguiti da 3 a 120 mesi ( media: 20 mesi ).
Sei pazienti sono deceduti a causa della loro patologia tumorale maligna.
Quattro pazienti hanno presentato delle recidive e 25 hanno presentato una sindrome post-trombotica ( di cui 3 gravi ).

In conclusione, la trombosi venosa profonda degli arti inferiori è una condizione relativamente benigna quando diagnosticata tempestivamente e trattata adeguatamente.
La trombofilia dovrebbe essere esclusa nei pazienti giovani, nelle gravide, in corso di terapia ormonale, in caso di positività all’anamnesi familiare e nelle forme spontanee, ricorrenti o estese di trombosi venosa profonda.
La morbidità tardiva può essere ridotta con l’utilizzo di calze a compressione graduata e con la raccomandazione di effettuare cicli di trattamento con anticoagulanti. ( Xagena_2009 )

Kreidy R, Irani Hakime N, Chirurgia 2009;22:143-147



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Emo2009