Cancro al polmone non-a-piccole cellule: Capmatinib nella mutazione associata allo skipping dell’esone 14 di MET o nell'amplificazioen di MET

Lo studio GEOMETRY mono-1 ha dimostrato l’attività clinica di Capmatinib ( Tabrecta ), un inibitore orale altamente selettivo di MET, in pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) localmente avanzato o metastatico che presentano mutazione associata allo skipping dell’esone 14 di MET ( METex14 ) o l’amplificazione di MET.

La mutazione METex14 è associata a prognosi sfavorevole e si riscontra in circa il 3-4% dei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule, prevalentemente in soggetti anziani, non necessariamente non-fumatori.
L’amplificazione di MET si osserva nel 1-6% dei pazienti con cancro al polmone non-a-piccole cellule, e interessa fino al 25% dei pazienti affetti da NSCLC che sviluppano resistenza dopo trattamento con inibitori tirosin-chinasici di EGFR.

I pazienti arruolati nello studio multicoorte GEOMETRY mono-1 potevano aver ricevuto fino a due linee di terapia sistemica, e sono stati assegnati alle diverse coorti in relazione alle precedenti linee di trattamento e allo stato di MET ( METex14 o amplificazione di MET in base al numero di copie del gene nel tessuto tumorale ).
I pazienti sono stati trattati con Capmatinib 400 mg per via orale due volte al giorno fino a progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.

L’endpoint primario dello studio era la percentuale di risposte obiettive ( ORR ) valutato da un Comitato di revisione indipendente.
La durata della risposta ( DoR ), la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e la sicurezza rientravano tra gli endpoint secondari dello studio.

Su 364 pazienti arruolati nello studio nelle 5 coorti, 97 pazienti presentavano mutazione METex14 e 210 l’amplificazione di MET.

La popolazione METex14 comprendeva 28 pazienti naïve-al-trattamento e 69 pazienti pre-trattati.

Nei pazienti naive, il tasso di risposta globale ha raggiunto il 68% ( IC 95%: 48-84 ) ( 4% risposta completa [ CR ] e il 64% risposta parziale [ PR ] ), mentre nei pazienti pre-trattati è stato pari a 41% ( IC 95%: 29-53 ), con risposta parziale in tutti i casi.
La durata media della risposta è stata di 12.6 mesi ( IC 95%: 5.6-NR ) e di 9.7 mesi ( IC 95%: 5.6-13.0 ), rispettivamente nelle due popolazioni.

E' stata riscontrata efficacia limitata nei pazienti pre-trattati con amplificazione MET e un numero di copie geniche inferiore a 10 ( ORR 7-12% ), mentre, tra i pazienti con numero di copie del gene pari o superiore a 10 si è osservata un tasso di risposta globale del 29% ( IC 95%: 19-41 ) nei pazienti pretrattati e del 40% ( IC 95%: 16-68 ) nelle persone naïve-al-trattamento a supportare l’ipotesi che bassi o moderati livelli di amplificazione di MET limitano la funzione driver del gene.

Gli effetti indesiderati più comuni sono stati: edema periferico, nausea, astenia, vomito, dispnea e iporessia. ( Xagena_2020 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2020

Xagena_Medicina_2020