Tumore della prostata: caratteri generali, fattori di rischio


Caratteri generali

In Italia si stimano circa 8.000 casi all’anno di tumore della prostata.
Il tumore è raro in età giovanile ( 1 caso su 10.000 a 40 anni ), mentre sono a rischio le persone che hanno superato i 45 anni di età ( 1 caso su 8 fra i 60 e gli 80 anni ).

Sono considerati fattori di rischio per il carcinoma prostatico un’alimentazione ricca di grassi animali ed una storia familiare.

Anche le mutazioni dei geni BRCA1 o BRCA2 sembrano incrementare il rischio di sviluppare il tumore della prostata.

Il 99% dei tumori della prostata ( adenocarcinoma ) originano dalle cellule ghiandolari.

Si ritiene che il tumore della prostata abbia inizio con la degenerazione del tessuto e la formazione di neoplasia prostatica intraepiteliale ( PIN ).
Quasi la metà degli uomini di 50 anni presentano neoplasia prostatica epiteliale.

Il test per l’individuazione precoce del tumore alla prostata è basato sulla misurazione dei livelli di PSA ( Prostate Specific Antigen ).

I sintomi che possono far sospettare un tumore prostatico sono : difficoltà nell’urinare, dolore mentre si urina o durante, sangue nelle urine o nel liquido seminale, impotenza.
Nella forma avanzata il tumore può diffondersi alle ossa ed il paziente avverte dolore osseo.

Alcuni casi di carcinoma prostatico possono essere prevenuti riducendo l’assunzione di carne rossa, e grassa, ed aumentando il consumo di frutta e verdura.
Una costante attività fisica, e la riduzione del peso corporeo possono essere di giovamento.


Fattori di rischio

La frequenza di eiaculazione non è associata ad un aumento del rischio di carcinoma della prostata

E’ stato ipotizzato che l’attività sessuale abbia un ruolo nello sviluppo del carcinoma della prostata.

Un gruppo di Ricercatori statunitensi, coordinati dal National Cancer Institute, ha esaminato l’associazione tra frequenza di eiaculazioni e rischio di tumore alla prostata.

Il termine eiaculazione comprendeva: rapporti sessuali, emissione notturna, masturbazione.

Sono stati analizzati i dati dell’Health Professionals Follow-up Study ( 1992 – 2000 ) riguardanti 29.342 uomini, di età compresa tra 46 ed 81 anni.

Nel corso del follow- up ci sono stati 1.449 casi di carcinoma della prostata, di cui 952 casi di tumore organo–confinato e 147 casi di tumore avanzato.

E’ stato osservato che l’alta frequenza di eiaculazioni era associata ad un ridotto rischio di tumore alla prostata.

Il rischio relativo ( RR ) per gli uomini che hanno riferito 21 o più eiaculazioni al mese rispetto agli uomini con 4 – 7 eiaculazioni nel periodo di età compreso tra i 20 ed i 29 anni è risultato 0,89 ; 0,68 per il periodo compreso tra i 40 ed i 49 anni ; 0,49 per l’anno precedente; 0,67 in media per l’intera vita.

Da questi risultati è emerso che la frequenza di eiaculazioni non è associata ad un aumento del rischio di carcinoma della prostata.

Leitzmann MF et al, JAMA 2004; 291: 1578 – 1586


I bassi livelli plasmatici di selenio sono associati ad un maggior rischio di tumore alla prostata

Studi epidemiologici hanno indicato che bassi livelli di selenio possono essere associati ad un’aumentata incidenza di tumore alla prostata.

Uno studio, coordinato dal Brigham and Women’s Hospital – Harvard Medical School, ha esaminato l’associazione tra livelli sierici pre-diagnosi di selenio e rischio di tumore alla prostata negli uomini arruolati nel Phisicians’ Health Study.

Nel corso del follow–up ci sono state 586 diagnosi di carcinoma prostatico.

I livelli di selenio pre–diagnosi sono risultati inversamente associati al rischio di tumore alla prostata in fase avanzata.

La relazione inversa tra livelli di selenio e rischio di carcinoma della prostata è stata osservata solo tra i soggetti con elevati livelli basali di PSA ( PSA > 4 ng / mL ).

Secondo gli Autori alti livelli di selenio potrebbero rallentare la progressione del tumore alla prostata.

Li H et al, J Natl Cancer Inst 2004; 96: 696 – 703


Le persone obese presentano un maggior rischio di sviluppare un carcinoma della prostata

I Ricercatori del Dipartimento di Urologia del Centre Hospitalier Universitaire “La Miletrie” a Poitiers in Francia ha verificato l’esistenza di una relazione tra obesità ( BMI > 29 kg/m(2) ) e tumore della prostata.

Hanno preso parte allo studio 194 pazienti con carcinoma prostatico, sottoposti ad operazione chirurgica tra il gennaio 1993 ed il febbraio 1999. L’età media di questi pazienti al momento dell’operazione era di 69,5 anni ( range: 50-88 ).
L’indice di massa corporea ( BMI ) era di 26,1 kg/m(2) ( 16,6-38,1 ).

I dati dei pazienti con tumore della prostata sono stati confrontati con quelli di 194 soggetti con iperplasia prostatica benigna, di età comparabile e con indice BMI di 25,7 kg/m(2) ( range:15,1-36,8 ).

L’obesità è risultata associata al carcinoma della prostata (odds ratio: 2,47).

Irani J et al, BJU Int 2003 ; 91 :482-484

Xagena

Ultimo aggiornamento, Marzo 2005