Tumori neuroendocrini: Gallio, un nuovo radiofarmaco


Il Gallio si sta rivelando utilissimo per lo studio di una malattia rara, ovvero il tumore neuroendocrino.

Non avendo una sede elettiva, i tumori neuroendocriniquesti possono svilupparsi in qualsiasi parte dell'organismo. Le sedi maggiormente interessate sono intestino, polmone, fegato e pancreas.
Avere pertanto una metodica diagnostica accurata come la PET/TC in abbinamento a un radiofarmaco come il Gallio, permette di individuare una piccola neoplasia ancora in fase iniziale e ciò risulta di fondamentale importanza per tutto il percorso diagnostico-terapeutico.

Il Gallio può essere utilizzato già in fase di sospetto clinico. A differenza degli altri esami PET, il Gallio è molto specifico e con la positività si ha quasi la certezza di essere in presenza di una neoplasia neuroendocrina.
L'esame con il Gallio è utilissimo anche nella fase successiva alla diagnosi ossia nella stadiazione quando non solo è necessario individuare la sede della patologia, ma anche stabilire la sua reale estensione per decidere tempestivamente la terapia migliore e più adatta per ogni paziente.

Il Gallio, inoltre, può essere utilizzato anche in fase terapeutica e di follow-up per verificare l’andamento della malattia e monitorare le risposte.

L’immagine diagnostica che si ottiene con il Gallio è molto più accurata rispetto ad altri esami tradizionali: la risoluzione spaziale è notevolmente aumentata e si può arrivare ad individuare neoplasie di circa 5 mm.
Fino a poco tempo fa, senza questi sviluppi tecnologici, la risoluzione spaziale minima non scendeva sotto 1 cm.
Con la scintigrafia Octreoscan si aveva una immagine meno approfondita e richiedeva uno sforzo notevole al paziente in quanto l’esame si protraeva nell’arco delle 24 ore successive, mentre ora non solo è possibile sviluppare una immagine ibrida PET/TC in grado di individuare con estrema precisione la sede e l’estensione della malattia, ma anche in modo rapido in appena 2 ore.

Secondo i più recenti dati della letteratura scientifica, la gran parte dei pazienti affetti da tumore neuroendocrino deve eseguire una duplice indagine PET/TC al fine di una corretta scelta terapeutica, ovvero sia quella con 18F-FDG ( radiofarmaco PET standard ), sia con il 68Ga-DOTA-toc, perché proprio dalla loro comparazione ( FDG positivo / Gallio negativo versus FDG negativo / Gallio positivo ) è possibile aiutare l’oncologo, il chirurgo e il medico nucleare nella scelta dell’approccio terapeutico più efficace per ogni singolo paziente: dalla chirurgia alla chemioterapia, passando per le nuove terapie biologiche fino alla terapia radio-recettoriale. ( Xagena_2018 )

Fonte: Humanitas - Istituto Clinico Catanese, 2018

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