Cancro alla prostata, Nubeqa ha dimostrato un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da metastasi, in associazione a terapia di deprivazione androgenica


La Commissione Europea ha autorizzato la commercializzazione di Nubeqa ( Darolutamide ), inibitore orale del recettore degli androgeni ( ARi ) nel trattamento dei pazienti con tumore della prostata non-metastatico resistente alla castrazione ( nmCRPC ), che sono ad alto rischio di sviluppare malattia metastatica.

L’approvazione si è basata sui dati dello studio di fase 3 ARAMIS, che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Darolutamide in associazione alla terapia di deprivazione androgenica ( ADT ), rispetto a placebo associato a terapia ADT.
E' stato dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi ( MSF ), endpoint primario di efficacia di Darolutamide in associazione con terapia ADT, con una mediana di 40.4 mesi versus 18.4 mesi di placebo in associazione a terapia ADT ( p inferiore a 0.0001 ), associato a un profilo di sicurezza favorevole.

Il tumore della prostata che rimane confinato all’organo ma che, trattato con terapia di deprivazione androgenica, continua a progredire senza sviluppare metastasi anche quando il valore di testosterone nell'organismo si riduce a livelli molto bassi, è conosciuto come nmCRPC.
Sulla base dei dati di incidenza del tumore alla prostata, nel 2018, si è stimato che in Europa più di 67.000 uomini abbiano ricevuto la diagnosi di cancro alla prostata resistente alla castrazione. Circa un terzo degli uomini con nmCRPC sviluppa metastasi entro 2 anni.

Nello studio ARAMIS, la sopravvivenza globale ( OS ) e il tempo alla progressione del dolore erano endpoint di efficacia secondari.
Al momento dell’analisi finale di sopravvivenza libera da metastasi, è stato osservato un trend positivo nella sopravvivenza globale.
I dati di sopravvivenza globale non erano ancora maturi.
Oltre ai risultati di MFS, è stato osservato un ritardo del tempo alla progressione del dolore rispetto a placebo in associazione a terapia di deprivazione androgenica ( ADT ).
Tutti gli altri endpoint secondari, il tempo alla chemioterapia citotossica e il tempo al primo evento scheletrico sintomatico ( SSE ), hanno mostrato un beneficio a favore di Darolutamide al momento dell’analisi finale della sopravvivenza libera da metastasi.

L’associazione di Darolutamide e terapia di deprivazione androgenica ha dimostrato un profilo di sicurezza favorevole.
Le reazioni avverse più frequenti nel braccio di Darolutamide e terapia ADT, che si sono manifestate con un incremento assoluto della frequenza maggiore o uguale a 2%, rispetto a placebo e terapia ADT, sono state fatigue / astenia ( 16% vs 11% ), dolore agli arti ( 6% vs 3% ) e rash ( 3% vs 1% ).
L’interruzione dovuta ad eventi avversi è stata osservata nel 9% dei pazienti in entrambi i bracci dello studio.

ARAMIS è uno studio di fase 3, randomizzato e controllato verso placebo, multicentrico, in doppio cieco, disegnato per valutare la sicurezza e l’efficacia della Darolutamide per via orale nei pazienti con nmCRPC in trattamento con terapia ADT e ad alto rischio di sviluppare metastasi.
1.509 pazienti sono stati assegnati in modo random in un rapporto 2:1 a ricevere 600 mg di Darolutamide per via orale due volte al giorno oppure placebo in associazione con terapia ADT.
Nello studio erano ammessi anche i pazienti con storia di convulsioni. ( Xagena_2020 )

Fonte: Bayer, 2020

Xagena_Medicina_2020