Radio-223, un radiofarmaco efficace contro il tumore alla prostata e metastasi ossee


Un nuovo radiofarmaco, Radio-223 dicloruro ( Ra-223; Xofigo ), si è dimostrato efficace contro il carcinoma alla prostata in fase avanzata.
Ha un’azione specifica sul tessuto osseo nei pazienti con metastasi alle ossa da tumore alla prostata resistente alla castrazione, che riesce a prolungare la sopravvivenza dei malati e a migliorarne la qualità della vita, riducendone il dolore.

In Italia, nel 2014 sono stati registrati 36mila nuovi casi di tumore alal prostata; ogni anno ci sono circa 7.500 decessi.

Una delle prime patologie ad essere curate dalla medicina nucleare è stato il tumore della tiroide, la cui proliferazione può essere efficacemente contrastata con lo Iodio radioattivo ( Iodio 131 ).

Il Radio-223 è un radiofarmaco ad azione specifica sulle metastasi ossee; emette radiazioni alfa e ha dimostrato, rispetto ad altre terapie, di non indurre danni evidenti al midollo osseo.
Inoltre migliora in modo significativo la qualità di vita dei pazienti riducendo il dolore osseo, oltre ad incrementare la sopravvivenza ( 30% in media ).

I radiofarmaci sono molecole che al loro interno possiedono almeno uno o più atomi radioattivi e vengono utilizzate dai medici nucleari sia a scopo diagnostico sia terapeutico.
Un radiofarmaco diagnostico consente di individuare la posizione precisa del carcinoma e quale comportamento biologico sta assumendo la patologia.
La capacità di queste molecole di fissarsi sulle cellule tumorali può essere sfruttata anche per combattere le neoplasie. In questo caso si parla di radiofarmaco terapeutico, che emette radiazioni che attaccano solo le cellule con cui viene in contatto.

I farmaci che utilizziamo di solito vengono somministrati tramite iniezione e contengono dosi di materiale radioattivo molto basse.
Per evitare eventuali dispersioni o problemi alle persone, che vivono vicino al paziente, è sufficiente seguire alcuni piccoli accorgimenti nei primi giorni del trattamento.

La somministrazione di Radio-223 richiede il rispetto di semplici norme di radioprotezione: va somministrato mediante una iniezione lenta, generalmente fino a un minuto, in ricovero protetto con raccolta delle deiezioni, ed è generalmente sufficiente un ricovero in regime di day hospital.
Dopo un breve periodo di osservazione, il paziente può tornare al proprio domicilio seguendo alcune semplici precauzioni per quanto riguarda il contatto con altre persone e le norme di vita quotidiana.
Poiché la maggior parte della radioattività viene eliminata con le feci ( solo una minima quota con le urine ) per una settimana dalla somministrazione andando in bagno i pazienti dovranno prestare particolari attenzioni.
E a scopo precauzionale si suggerisce di ridurre al minimo i contatti a distanza ravvicinata con le donne in stato di gravidanza rimanendo e i bambini di età inferiore a dieci anni. ( Xagena_2015 )
Fonte: Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare ( AIMN ), 2015

Xagena_Medicina_2015