Studio CheckMate -9ER: la combinazione Nivolumab e Cabozantinib nel carcinoma a cellule renali avanzato non precedentemente trattato, ha prodotto miglioramento della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale e del tasso di rispost


Lo studio di fase 3 CheckMate -9ER, che ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) in combinazione con Cabozantinib ( Cabometyx ) rispetto a Sunitinib ( Sutent ) nel carcinoma a cellule renali ( RCC ) avanzato o metastatico non-trattato precedentemente, ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) all’analisi finale e gli endpoint secondari di sopravvivenza globale ( OS ), in una analisi ad interim prespecificata, e di tasso di risposta obiettiva ( ORR ).
I profili di sicurezza di Nivolumab e Cabozantinib osservati nello studio riflettono i noti profili di sicurezza dell’immunoterapia e dell’inibitore tirosin-chinasico nel carcinoma a cellule renali in prima linea.

Cabozantinib è una piccola molecola somministrata per via orale che inibisce recettori come VEGFR, MET, AXL e RET, mentre Nivolumab è un inibitore del checkpoint immunitario PD-1.

CheckMate -9ER è uno studio in aperto, randomizzato, multicentrico, di fase 3, che ha valutato pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato o metastatico non-trattati in precedenza.
I pazienti sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a ricevere Nivolumab e Cabozantinib o Sunitinib.
L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ). Gli endpoint secondari comprendevano: la sopravvivenza globale e il tasso di risposta obiettiva.
L’analisi primaria di efficacia ha comparato la doppia combinazione rispetto a Sunitinib in tutti i pazienti randomizzati.

Il carcinoma a cellule renali è il più comune tipo di tumore del rene negli adulti, responsabile ogni anno di oltre 140.000 morti nel mondo.
Il carcinoma a cellule renali è circa due volte più comune negli uomini che nelle donne, con i più alti tassi di malattia in Nord America e in Europa.
Globalmente, il tasso di sopravvivenza a 5 anni, nei pazienti con diagnosi di carcinoma del rene metastatico o avanzato, è del 12.1%. ( Xagena_2020 )

Fonte: BMS & Ipsen, 2020

Xagena_Medicina_2020