Laroxyl nel trattamento della depressione e nella profilassi della cefalea


Laroxyl, il cui principio attivo è l’Amitriptilina, trova indicazione nella depressione endogena, nella fase depressiva della psicosi maniaco-depressiva, nella depressione reattiva, depressione mascherata, depressione neurotica, depressione in corso di psicosi schizofreniche, depressioni involutive, nelle depressioni gravi in corso di malattie neurologiche o di altre affezioni organiche.
Inoltre l’Amitriptilina è anche impiegata nella profilassi dell'emicrania e delle cefalee croniche o ricorrenti.

L’Amitriptilina è un antidepressivo appartenente al gruppo dei triciclici; tale sostanza è caratterizzata dal punto di vista farmacologico da un'evidente attività anticolinergica e da un'azione inibente la ricaptazione di vari neurotrasmettitori a livello presinaptico.
L'Amitriptilina esercita inoltre alla periferia un effetto adrenolitico, mediante il blocco degli alfa-1-recettori. L'esatto meccanismo antidepressivo di tale farmaco non è completamente chiarito sebbene si ritenga che esso sia da ricollegarsi, per la maggior parte, all'aumentata concentrazione di amine cerebrali ( noradrenalina, serotonina ) negli spazi sinaptici.

Una compressa rivestita di Laroxyl 10 contiene: Amitriptilina cloridrato 11,3 mg ( pari ad Amitriptilina base 10 mg ); una compressa rivestita di Laroxyl 25 contiene: Amitriptilina cloridrato 28,3 mg ( pari ad Amitriptilina base 25 mg ); 1 ml di Laroxyl gocce contiene: Amitriptilina cloridrato 45.28 mg ( pari ad Amitriptilina base 40 mg ).

Proprietà farmacocinetiche

L'Amitriptilina è ben assorbita per via orale, si lega in alta percentuale alle proteine del plasma e subisce l'azione degli enzimi microsomiali del fegato. Sono stati identificati otto metaboliti: derivati demetilati, idrossilati, coniugati o N-ossidati; il metabolita demetilato, la nortriptilina, è terapeuticamente attivo.
L'emivita media di una dose singola è di 16 ore.
Il 95% della dose somministrata viene eliminato per via renale e tale processo ( pH dipendente ) è più rapido in urina acida.
Nei soggetti normali trattati con dosi ripetute, il farmaco viene inattivato ed escreto entro una settimana dalla fine della terapia.
Come per la maggior parte degli antidepressivi, l'Amitriptilina viene metabolizzata più lentamente nei soggetti anziani.

Posologia e modo di somministrazione

Terapia delle depressioni

a) Trattamento ambulatoriale: il trattamento ambulatoriale comporta la somministrazione di una dose iniziale di 50 mg di Laroxyl al giorno che, secondo la necessità del caso, potrà essere ridotta oppure aumentata progressivamente sino al conseguimento dell'effetto ottimale. Di questa dose, 30 mg vanno somministrati la sera al momento di coricarsi, 10 mg il mattino e 10 mg a mezzogiorno.
Nei malati anziani o giovani, posologie più deboli sono in genere sufficienti.
La somministrazione delle suddette dosi è attuabile sia con le compresse rivestite di Laroxyl da 25 mg o da 10 mg, sia con la soluzione gocce ( 1 goccia = 2 mg di Amitriptilina ).

b) Trattamento ospedaliero: terapia iniziale: si inizia con la dose di 25 mg da ripetere 2-4 volte nel corso della giornata ( dose totale/die 50-100 mg ); in caso di necessità la dose totale giornaliera può essere portata sino a 200-250 mg. Stabilita la dose iniziale ottimale, la si può mantenere per 1-3 settimane, per poi discendere gradualmente sino alla dose efficace di mantenimento; terapia di mantenimento: la dose di mantenimento deve essere stabilita caso per caso: generalmente è di 25 mg ripetuta 2-4 volte nella giornata.
Nei pazienti giovani ed in quelli anziani spesso sono sufficienti dosi inferiori.
Laroxyl può essere associato ad altri psicofarmaci ( neurolettici, tranquillanti, ipnotici ) come pure alla terapia fisica. Nel trattamento di pazienti anziani, la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un'eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Profilassi dell'emicrania e delle cefalee croniche o ricorrenti

Il trattamento profilattico dell'emicrania e delle cefalee croniche o ricorrenti prevede la somministrazione di una dose iniziale di 30-50 mg di Laroxyl al giorno che, secondo la necessità del caso, potrà essere ridotta oppure aumentata progressivamente sino al conseguimento dell'effetto ottimale. Di questa dose, la frazione posologica maggiore va somministrata la sera al momento di coricarsi, una seconda al mattino ed una terza a mezzogiorno. Nei malati anziani o giovani, posologie più deboli sono in genere sufficienti.
La somministrazione delle suddette dosi è attuabile sia con le compresse rivestite di Laroxyl, da 25 mg e 10 mg, sia con la soluzione gocce ( una goccia = 2 mg di Amitriptilina ).

Controindicazioni

. L’Amitriptilina è controindicata nell’ipersensibilità già nota verso il farmaco o verso qualcuno degli eccipienti; glaucoma; ipertrofia prostatica, stenosi pilorica e altre affezioni stenosanti dell'apparato gastro-enterico e genito-urinario; malattie epatiche; insufficienza cardiaca; disturbi del ritmo e della conduzione miocardica; periodo di recupero post-infartuale.

Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso

Poiché il farmaco può causare ipotensione ortostatica, variazioni della glicemia, turbe dell'emopoiesi, del fegato e del rene, è raccomandabile eseguire periodici controlli della pressione arteriosa, della glicemia, della crasi ematica e della funzionalità epatica e renale con speciale riguardo agli ipertesi, ai diabetici, ai nefropatici e nei soggetti con affezioni, in atto o pregresse, dell'apparato emopoietico.

In caso di comparsa di febbre, angina ed altri sintomi influenzali è indispensabile un controllo della crasi ematica onde svelare precocemente la presenza di agranulocitosi che occasionalmente è stata segnalata durante la terapia con antidepressivi triciclici. Con l'uso di Amitriptilina possono verificarsi reazioni allergiche o da fotosensibilizzazione; è possibile l'ipersensibilità crociata tra i vari composti triciclici ad azione antidepressiva.

L’Amitriptilina può causare effetti neuro-psichici indesiderati come la comparsa di reazioni ipomaniacali e l'attivazione di quadri schizofrenici latenti; ciò deve essere tenuto presente, tra l'altro, nella definizione dello schema posologico che, sebbene strettamente individuale, dovrà essere in generale quello che consente l'assunzione della dose minima efficace.

Benché l'Amitriptilina esplichi un'azione sedativa, estrema cautela richiede comunque l'impiego di antidepressivi nei soggetti in trattamento ambulatoriale dal momento che questi farmaci possono, talvolta, eliminare l'inibizione psico-motoria prima di aver esercitato un effetto sugli altri sintomi.

L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione.I pazienti sotto l'effetto di Laroxyl devono astenersi dall'assumere bevande alcoliche dato che gli effetti tossici delle due sostanze possono potenziarsi reciprocamente.

Estrema cautela richiede l'impiego di Amitriptilina nei pazienti con affezioni cardiovascolari nei quali possono verificarsi tachicardia, disturbi del ritmo e della conduzione, insufficienza miocardica. In tali soggetti è pertanto necessario eseguire periodici controlli elettrocardiografici.

Una stretta sorveglianza clinica e strumentale è inoltre richiesta negli anziani, nei pazienti ipertiroidei o in trattamento con ormoni tiroidei ovvero in quelli che assumono il medicamento antidepressivo ad alte dosi.

Gli antidepressivi triciclici possono abbassare la soglia convulsiva. Il loro impiego, quindi, negli epilettici e nei pazienti con affezioni cerebrali organiche o con predisposizione alle convulsioni è consentito solo sotto stretta sorveglianza del medico. Per i suoi evidenti effetti anticolinergici il preparato deve essere somministrato con attenzione negli anziani e in tutti quei pazienti ( come quelli con affezioni oculari, gastro-enteriche, ecc ) nei quali può risultare dannosa un'eccessiva attività parasimpaticolitica.Tenendo presente l'esperienza clinica ancora limitata nel trattamento degli stati depressivi dei bambini, è consigliata cautela nella somministrazione del farmaco nei pazienti di età inferiore ai 12 anni.

Interazioni

Inibitori delle monoaminossidasi: gli antidepressivi triciclici non debbono essere associati a farmaci IMAO irreversibili per la possibilità di gravi effetti collaterali ( ipertermia, convulsioni, coma, exitus ); qualora si renda indispensabile sostituire un IMAO irreversibile con un triciclico è necessario lasciar trascorrere un intervallo di almeno due settimane.

Farmaci ipotensivi: gli antidepressivi triciclici bloccano il recupero sinaptico della Guanetidina e di altri ipotensivi con analogo meccanismo d'azione, riducendone l'attività terapeutica.

Farmaci simpaticomimetici: durante il trattamento non debbono, in generale, essere somministrati farmaci simpaticomimetici i cui effetti, specie quelli sul cuore e sul circolo, possono essere sensibilmente accentuati.

L'associazione tra Amitriptilina e Levodopa facilita la comparsa di ipotensione e di aritmie cardiache.

I pazienti che debbano far uso di decongestionanti nasali e dei prodotti usati nella cura dell'asma e delle pollinosi contenenti sostanze simpaticomimetiche andranno attentamente monitorati e dovranno, comunque, attenersi scrupolosamente agli schemi posologici consigliati.

Farmaci anticolinergici: attenzione richiede l'impiego di farmaci parasimpaticolitici, specie quelli utilizzati nella terapia della malattia di Parkinson.

Sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale: gli antidepressivi triciclici possono accentuare l'azione di tali farmaci come gli ipnotici, sedativi, ansiolitici ed anestetici.

Il trattamento antidepressivo dovrebbe essere sospeso quanto più precocemente consentito dalla situazione clinica prima di un intervento chirurgico di elezione.

Altri farmaci: i farmaci triciclici, per la loro azione anticolinergica, possono prolungare il tempo di svuotamento gastrico; alcune sostanze, come la Levodopa ed il Fenilbutazone, possono essere trattenuti per un periodo sufficiente alla loro inattivazione nello stomaco. I barbiturici, per il loro effetto induttivo sui sistemi microsomiali del fegato, possono stimolare il metabolismo del farmaco mentre varie fenotiazine, l'Aloperidolo e la Cimetidina ne possono ritardare l'eliminazione aumentandone la concentrazione ematica.
Il legame dell'Amitriptilina con le proteine del plasma può essere ridotto per competizione dalla Fenitoina, il Fenilbutazone, l'Acido Acetilsalicilico, la Scopolamina e le fenotiazine.

Gravidanza e allattamento

Non essendo disponibili, a tutt'oggi, dati sufficienti relativi all'impiego degli antidepressivi triciclici nelle donne in stato di gravidanza, Laroxyl deve essere utilizzato solo se il potenziale beneficio per la madre giustifica il potenziale rischio per il feto.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine

L’Amitriptilina può indurre turbe della visione, attenuare la prontezza dei riflessi ed interferire sul normale grado di vigilanza; di ciò debbono essere avvertiti coloro che conducono autoveicoli o altri macchinari o svolgono lavori pericolosi.

Effetti indesiderati

Durante la terapia con Amitriptilina sono stati segnalati con varia intensità e frequenza i seguenti effetti collaterali:

Effetti anticolinergici: secchezza delle fauci, visione indistinta, midriasi, ipertono oculare, cicloplegia, stipsi, disuria, ritenzione urinaria

Effetti cardiovascolari: ipotensione ortostatica, tachicardia, ipertensione, disturbi del ritmo e della conduzione, arresto cardiaco, appiattimento dell'onda T ed altre modificazioni del tracciato ECG; insufficienza cardiaca; infarto miocardico; ictus

Effetti neurologici: cefalea, modificazioni dell'EEG; vertigini, tremori, atassia, disartria o altri segni extrapiramidali, convulsioni, parestesie alle estremità e neuropatie periferiche

Effetti psicologici: sedazione, sonnolenza, astenia ovvero ansietà, agitazione, stati confusionali con illusioni ed allucinazioni specie nei soggetti anziani, euforia, reazioni ipomaniacali, viraggio verso la fase maniacale in soggetti con psicosi bipolari, esacerbazione di stati psicotici. Le manifestazioni psicotiche possono essere trattate riducendo il dosaggio o associando un fenotiazinico alla terapia antidepressiva

Reazioni gastrointestinali: anoressia, nausea, vomito, diarrea; stomatiti, adeniti sublinguali e parotidee; ittero e modificazione degli indici di funzionalità epatica ( aumento delle transaminasi, della fosfatasi alcalina, ecc. )

Effetti endocrini: ginecomastia, galattorrea, alterazioni della libido, variazioni del tasso glicemico, aumento del peso corporeo

Reazioni ematologiche: eosinofilia, depressione midollare con agranulocitosi, trombocitopenia e porpora

Reazioni allergiche: prurito, orticaria, eritemi, petecchie, edema generalizzato o localizzato alla faccia e alla lingua.

La comparsa di importanti effetti collaterali richiede sempre l'interruzione del trattamento; gli effetti collaterali di minore importanza, come quelli anticolinergici, possono attenuarsi durante la terapia o essere controllati con opportuni aggiustamenti del dosaggio. In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità.

Sovradosaggio

Il sovradosaggio di Amitriptilina può manifestarsi con: secchezza delle fauci, midriasi, tachicardia ed aritmia, ipotensione, depressione respiratoria, ritenzione urinaria e, nei casi di sovradosaggio massiccio, coma, convulsioni ed allucinazioni.Il trattamento è sintomatico.
La lavanda gastrica può essere utile, poiché le proprietà anticolinergiche dell'Amitriptilina ne rallentano l'assorbimento. E’ possibile somministrare neostigmina ( Prostigmina ) per lenta infusione endovenosa, con monitoraggio elettrocardiografico continuo, al fine di contrastare gli effetti cardiaci; tale trattamento può essere ripetuto, se necessario, a intervalli di mezz'ora.
L'ipotensione dovrebbe essere trattata con Metaraminolo. Le convulsioni possono essere controllate con Diazepam o Fenobarbitale. ( Xagena_2000 )