Copaxone nel trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente


Il Copaxone ( Glatiraner acetato ) trova indicazione nel trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente. Studi clinici hanno dimostrato che il Copaxone riduce la frequenza delle recidive nei pazienti deambulanti ( cioè in grado di camminare senza aiuto ) affetti da sclerosi multipla recidivante, con fasi di remissione ( almeno due attacchi di disfunzione neurologica nel precedente periodo di due anni ).
Il Copaxone non è indicato nei pazienti affetti da sclerosi multipla progressiva primaria o secondaria.

Un ml di soluzione iniettabile di Copaxone contiene 20 mg di Glatiramer acetato, equivalenti a 18 mg di Glatiramer base, per ciascuna siringa preriempita.
Il Glatiramer acetato è il sale acetato di polipeptidi sintetici contenente quattro aminoacidi naturali: acido L-glutammico, L-alanina, L-tirosina e L-lisina, in ambiti di frazione molare rispettivamente di 0.129-0.153, 0.392-0.462, 0.086-0.100 e 0.300-0.374. Il peso molecolare medio di Glatiramer acetato è compreso fra 5.000-9.000 dalton.

Il meccanismo o i meccanismi per mezzo dei quali Glatiramer acetato agisce nei pazienti affetti da sclerosi multipla non sono stati ancora chiariti completamente. Tuttavia si ritiene che il prodotto agisca alterando i processi immunitari attualmente ritenuti responsabili della patogenesi della sclerosi multipla. Questa ipotesi è stata supportata dai risultati di studi condotti per approfondire le conoscenze riguardanti la patogenesi dell’encefalomielite allergica sperimentale ( EAE ), un’affezione che, in diverse specie animali, viene indotta mediante l’immunizzazione contro materiale contenente mielina derivato dal sistema nervoso centrale e che spesso viene utilizzato come un modello di sclerosi multipla negli animali da esperimento. Studi condotti negli animali e su pazienti affetti da sclerosi multipla indicano che, in seguito alla sua somministrazione, vengono indotti e attivati alla periferia linfociti T suppressor specifici del Glatiramer acetato.

Un totale di 269 pazienti è stato trattato con Copaxone in tre studi controllati. Il primo era uno studio della durata di due anni eseguito in 50 pazienti ( Copaxone n=25, placebo n=25); ai quali era stata diagnosticata sclerosi multipla recidivante con fasi di remissione e con almeno due attacchi di disfunzione neurologica ( esacerbazioni ) nel precedente periodo di due anni. Il secondo studio ha riguardato 251 pazienti trattati per un massimo di 35 mesi ( Copaxone n=125, placebo n=126 ). Il terzo studio era uno studio della durata di nove mesi, eseguito su 239 pazienti ( Copaxone n=119, placebo n=120 ) e dove i criteri di inclusione erano simili a quelli del primo e del secondo studio con l’aggiunta di un ulteriore criterio, ovvero che i pazienti avevano avuto almeno una lesione captante il Gadolinio evidenziata con la risonanza magnetica.
In studi clinici eseguiti in pazienti affetti da sclerosi multipla trattati con Copaxone, è stata osservata una significativa riduzione del numero di recidive rispetto al placebo.
Nel più grande studio controllato che sia stato eseguito, la percentuale di recidive è diminuita del 32% e precisamente da 1.98 nei pazienti che avevano assunto il placebo a 1.34 nei pazienti trattati con Glatiramer acetato.

Sono disponibili i dati relativi all’esposizione di 103 pazienti trattati con Copaxone per un periodo totale di dodici anni. Copaxone ha dimostrato effetti benefici anche rispetto al placebo sui parametri MRI pertinenti alla sclerosi multipla recidivante con remissione.
Tuttavia, il Copaxone non ha avuto effetti benefici sulla progressione dell’invalidità nei pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante con remissione.
Non vi sono prove che il trattamento con Copaxone abbia un effetto sulla durata o sulla gravità delle recidive.

Attualmente non è stata dimostrata l’utilità di Copaxone nei pazienti affetti dalla malattia progressiva primaria o secondaria.

Proprietà farmacocinetiche

Non sono stati eseguiti studi farmacocinetici in pazienti. I dati ottenuti in vitro e i dati limitati raccolti da volontari sani hanno rivelato che, somministrando per via sottocutanea Glatiramer acetato, la sostanza attiva sia prontamente assorbita e che gran parte della dose sia rapidamente degradata in frammenti più piccoli già nel tessuto sottocutaneo.

Posologia e modo di somministrazione

La posologia raccomandata negli adulti è di 20 mg di Glatiramer acetato ( una siringa preriempita ), somministrato per via sottocutanea una volta al giorno.
Attualmente non si sa per quanto tempo il paziente debba essere trattato. Pertanto, una decisione concernente il trattamento a lungo termine deve essere presa caso per caso dal medico curante.

Uso pediatrico: Bambini e adolescenti: Non sono stati condotti studi clinici prospettici, controllati, randomizzati o studi di farmacocinetica in bambini o adolescenti. Tuttavia, gli scarsi dati pubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza in adolescenti da 12 a 18 anni che ricevono 20 mg di Copaxone al giorno sottocute sia simile a quello osservato negli adulti. Non essendoci abbastanza informazioni disponibili sull'uso di Copaxone in bambini sotto i 12 anni non è possibile farne alcuna raccomandazione d’uso. Di conseguenza, Copaxone non deve essere utilizzato in questa popolazione.

Uso nell’anziano: Copaxone non è stato studiato specificamente nell’anziano.

Uso in pazienti con alterata funzione renale: Copaxone non è stato studiato specificamente in pazienti con alterazione renale.

I pazienti devono essere istruiti sulle tecniche di auto-iniezione e devono essere seguiti da un operatore sanitario la prima volta che si iniettano da soli il prodotto e nei 30 minuti successivi.
Deve essere scelta ogni giorno una diversa sede per l’iniezione, in modo da ridurre le possibilità di un’eventuale irritazione o di dolore nella sede dell’iniezione. Le sedi dell’auto-iniezione comprendono l’addome, le braccia, le anche e le cosce.

Controindicazioni

Copaxone è controindicato nelle seguenti condizioni: ipersensibilità al Glatiramer acetato o al Mannitolo; donne in stato di gravidanza.

Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso

Copaxone deve essere somministrato esclusivamente per via sottocutanea. Copaxone non deve essere somministrato per via endovenosa o intramuscolare. L’inizio del trattamento con Copaxone deve essere eseguito sotto controllo da parte di un neurologo o di un medico esperto nel trattamento della sclerosi multipla.

Il medico curante deve spiegare al paziente che, entro alcuni minuti dopo l’iniezione di Copaxone, può verificarsi una reazione associata ad almeno uno dei seguenti sintomi: vasodilatazione ( vampate di calore ), dolore toracico, dispnea, palpitazioni o tachicardia. La maggior parte di questi sintomi è di breve durata e si risolve spontaneamente senza lasciare alcuna conseguenza. Se si manifesta un evento avverso grave, il paziente deve sospendere immediatamente il trattamento con Copaxone e contattare il medico curante o un medico del Pronto Soccorso. Un trattamento sintomatico può essere istituito a discrezione del medico.

Non vi sono evidenze che suggeriscano che qualche particolare gruppo di pazienti sia esposto a un rischio speciale in seguito a queste reazioni. Tuttavia bisogna esercitare cautela quando si somministra Copaxone a pazienti con disturbi cardiaci preesistenti. Questi pazienti devono essere seguiti regolarmente durante il trattamento.

Raramente sono state segnalate convulsioni e/o reazioni anafilattoidi o allergiche. Raramente possono verificarsi serie reazioni di ipersensibilità ( ad es. broncospasmo, anafilassi od orticaria ). Se le reazioni sono gravi, bisogna istituire un trattamento appropriato e bisogna sospendere Copaxone.

Anticorpi reattivi contro Glatiramer acetato sono stati riconosciuti nel siero di pazienti durante il trattamento cronico giornaliero con Copaxone. I livelli massimi sono stati raggiunti dopo una durata media del trattamento di 3-4 mesi e, successivamente, sono diminuiti e si sono stabilizzati a un livello leggermente superiore a quello basale.
Non vi sono prove che facciano ritenere che questi anticorpi reattivi contro Glatiramer siano neutralizzanti o che la loro formazione influenzi probabilmente l’efficacia clinica di Copaxone.

In pazienti con alterazione renale, la funzione renale deve essere monitorata durante il trattamento con Copaxone. Sebbene non vi siano prove di un deposito a livello glomerulare di immunocomplessi nei pazienti, non si può escludere tale possibilità.

Interazioni

Le interazioni fra Copaxone e altri farmaci non sono state valutate formalmente.

Non sono disponibili i dati sull’interazione con l’Interferone beta.

Nei pazienti trattati con Copaxone che ricevevano una concomitante somministrazione di corticosteroidi è stata osservata un’aumentata incidenza di reazioni nella sede dell’iniezione.

Uno studio in vitro fa ritenere che Glatiramer acetato in circolo si leghi in misura elevata alle proteine plasmatiche, ma che non venga spostato dalla Fenitoina o dalla Carbamazepina e che non sposti esso stesso la Fenitoina o la Carbamazepina. Tuttavia, dato che il Glatiramer ha, teoricamente, la possibilità di alterare la distribuzione delle sostanze legate alle proteine, deve essere accuratamente monitorato l’impiego concomitante di tali prodotti medicinali.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: non sono disponibili dati adeguati ottenuti in seguito all’impiego di Glatiramer acetato in donne gravide. Gli studi eseguiti nell’animale sono insufficienti per permettere di prevedere effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrio-fetale, sul parto e sullo sviluppo postnatale. Non si conoscono i potenziali rischi per l’uomo. Copaxone è controindicato in gravidanza.
Durante l’utilizzo di questo prodotto, deve essere presa in considerazione una copertura contraccettiva.

Allattamento: non sono disponibili dati riguardanti l’escrezione di Glatiramer acetato, dei suoi metaboliti o di anticorpi nel latte umano. Bisogna usare cautela quando si somministra Copaxone a madri che allattano. Occorre considerare i rischi e i benefici relativi per la madre e il bambino.

Effetti indesiderati

In tutti gli studi clinici come reazioni avverse più frequenti sono state osservate reazioni nella sede dell’iniezione che sono state segnalate dalla maggior parte dei pazienti trattati con Copaxone. In studi controllati la percentuale di pazienti che hanno riferito queste reazioni, almeno una volta, era più elevata dopo trattamento con Copaxone ( 82.5% ) rispetto a quanto segnalato dopo iniezioni di un placebo ( 48% ). Le reazioni segnalate più di frequente nella sede dell’iniezione erano: eritema, dolore, presenza di masse, prurito, edema, infiammazione e ipersensibilità.
Come reazione immediata dopo l’iniezione è stata descritta una reazione associata ad almeno uno o più dei seguenti sintomi: vasodilatazione, dolore toracico, dispnea, palpitazione o tachicardia. Questa reazione può verificarsi entro alcuni minuti dopo l’iniezione di Copaxone. Almeno un componente di questa reazione immediata dopo l’iniezione è stato segnalato almeno una volta dal 41% dei pazienti trattati con Copaxone rispetto al 20% del gruppo trattato con placebo.

I dati sulle reazioni avverse segnalate con maggior frequenza nei pazienti trattati con Copaxone rispetto ai pazienti trattati con placebo, sono stati ottenuti da tre studi clinici-pivot, in doppio cieco, controllati con placebo, eseguiti in 269 pazienti affetti da sclerosi multipla trattati con Copaxone e in 271 pazienti affetti da sclerosi multipla trattati con placebo fino a 35 mesi.

Classificazione sistemica organica ( SOC ): Molto comune ( maggiore di 1/10 ), Comune ( maggiore di 1/100, minore o uguale a 1/10 ), Non-comune ( maggiore di 1/1000, minore o uguale a 1/100 ): Infezioni ed infestazioni Molto comune: influenza; Comune: bronchite, cistite, gastroenteriti, herpes simplex, otite media, rinite, candida vaginale; Non-comune: ascessi, cellulite, foruncolosi, otite esterna, pielonefrite - Tumori benigni, maligni e non specificati ( cisti e polipi compresi ) Comuni: neoplasie benigne della pelle, neoplasie; Non-comuni: cancro della pelle - Patologie del sistema emolinfopoietico Comuni: linfoadenopatia; Non-Comuni: eosinofilia, splenomegalia - Disturbi del sistema immunitario Comuni: ipersensibilità - Patologie endocrine Non-comuni: gozzo, ipertiroidismo - Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comuni: anoressia, aumento di peso; Non-comuni: intolleranza all’alcol, gotta - Disturbi psichiatrici Molto comuni: ansia, depressione; Comuni: sogni anomali, agitazione, stato confusionale, nervosismo; Non-comuni: euforia, allucinazioni, ostilità, reazioni maniacali, disturbi della personalità, tentativi di suicidio - Patologie del sistema nervoso Molto comuni: capogiri, cefalea, ipertonia; Comuni: amnesia, disgeusia, emicrania, nistagmo, piede cadente, sonnolenza, disordini della parola, stupore, sincope, tremore, difetti del campo visivo; Non-comuni: mioclono, nevriti - Patologie dell’occhio Comuni: diplopia, disturbi oculari; Non-comuni: cataratta, lesione alla cornea, emorragie oculari, ptosi palpebrali, midriasi - Patologie dell’orecchio e del labirinto Comuni: disturbi dell’orecchio, dolore all’orecchio - Patologie cardiache Molto comuni: palpitazioni; Comuni: tachicardia; Non-comuni: extrasistole - Patologie vascolari Molto comuni: vasodilatazione; Comuni: angiopatia, ipertensione; non-comuni: pallore, vene varicose - Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comuni: dispnea; Comuni: tosse, rinite allergica, rinite stagionale; Non-comuni: apnea, disfonia, epistassi, laringospasmo, patologie polmonari - Patologie gastrointestinali Molto comuni: costipazione, diarrea, nausea; Comuni: patologie ano-rettali, carie dentali, disfagia, incontinenza fecale, stomatite, patologie dentali, vomito; Non-comuni: enterocoliti, ulcera esofagea, emorragie rettali, ingrossamento delle ghiandole salivari - Patologie epatobiliari Non-comuni: epatomegalia - Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comuni: iperidrosi, rash; Comuni: ecchimosi, patologie della cute, orticaria; Npn-comuni: angioedema, dermatite da contatto, eritema nodoso, atrofia cutanea, nodulo cutaneo - Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comuni: artralgia, dolore alla schiena; Comuni: artrite, dolore al fianco, dolore al collo; Non-comuni: patologie tendinee, tenosinovite, torcicollo - Patologie renali ed urinarie Comuni: urgenza minzionale, ritenzione urinaria, patologie del tratto urinario; Non-comuni: ematuria, dolore renale, disturbi urinari - Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali Non-comuni: aborto - Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Comuni: dismenorrea, disfunzione erettile, disturbi mestruali, pap-test anomalo; Non-comuni: ingorgo mammario, disfunzioni ovariche, priapismo, disfunzioni della prostata, disturbo testicolare, emorragie vaginali, disturbi vulvovaginali - Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comuni: astenia, dolore al petto, reazioni al sito di iniezione, dolore; Comuni: brividi, cisti, edema facciale, reazioni locali, malessere, edema periferico, edema, piressia; Non-comuni: effetti tipo postumi da sbornia, ernia, ipotermia, infiammazione, disturbi delle mucose - Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Non-comuni: sindrome post-vaccinica.

Segnalazioni rare ( maggiore di 1/10000, minore di 1/1000 ) e molto rare ( minore di 1/10000 ) di reazioni avverse sono state raccolte da pazienti affetti da sclerosi multipla trattati con Copaxone in studi clinici non-controllati e dalle esperienze successive all’immissione in commercio del prodotto. Queste comprendono reazioni anafilattoidi, convulsioni, spostamento della conta leucocitaria e aumento del livello degli enzimi epatici, senza alcuna evidenza di conseguenze clinicamente significative.

Nella sede dell’iniezione sono state segnalate lipoatrofia localizzata e, raramente, necrosi cutanea.

Sovradosaggio

Sono stati segnalati alcuni casi di sovradosaggio con Copaxone ( fino a 80 mg di Glatiramer acetato ). Questi casi non erano associati ad eventi avversi diversi da quelli citati nella sezione Effetti avversi.
Non si hanno esperienze cliniche con dosi superiori a 80 mg di Glatiramer acetato.
In studi clinici, dosi giornaliere fino a 30 mg di Glatiramer acetato per un massimo di 24 mesi non erano associate ad eventi avversi diversi da quelli riportati nella sezione Reazioni avverse.
In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere tenuti sotto controllo e bisogna istituire una terapia sintomatica e di sostegno appropriata. ( Xagena_2009 )

Fonte: Scheda tecnica Copaxone, 2009



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