In attesa della decisione dell’FDA, i grandi HMO Usa hanno espresso un parere negativo riguardo agli inibitori COX-2


16 Febbraio 2005

C’è grande attesa per le decisioni che prenderà l’FDA ( Food and Drug Administration ) riguardo ai farmaci antinfiammatori inibitori COX-2.

Un articolo pubblicato sul The New York Times, edizione online del 15 febbraio, sottolinea quanto la decisione sia vitale per Merck & Co.

Ad attendere la decisione anche uno stuolo di avvocati pronti ad intentare causa a Merck.

Merck ha sempre sostenuto la mancanza di prove conclusive sulla maggiore incidenza di rischio cardiovascolare con il Vioxx.

Gli analisti si attendono che l’FDA imponga forti restrizioni agli inibitori COX-2 in commercio, Bextra ( Valdecoxib ) e Celebrex ( Celecoxib ).

Qualora l’FDA inserisca un black-box nelle schede tecniche dei due prodotti, questo comporterà un significativo calo delle prescrizioni, a vantaggio dei tradizionali FANS.

Diverse società di analisi finanziaria, hanno previsto un forte calo nelle vendite di Celebrex e di Bextra, anche del 50%, nel corso del 2005.

In Europa la decisione dell’EMEA anche il farmaco di Merck Arcoxia ( Etoricoxib ), un inibitore COX-2 non ancora approvato negli Usa.

Nel frattempo negli Stati Uniti, i grandi HMO ( Health Maintenance Organization ) hanno già espresso un parere negativo sull’impiego degli inibitori COX-2.

Gli HMO, letteralmente Organizzazione del Mantenimento della Salute, sono assicurazioni sanitarie private.
Le più note, ed anche quelle di maggiori dimensioni sono: Kaiser Permanente, WellPoint.

Uno degli studi clinici che ha denunciato il grave rischio cardiovascolare del Vioxx è stato effettuato analizzando le cartelle cliniche di 1,4 milioni di aderenti al Kaiser Permanente.

Una ricerca effettuata su 636.477 cartelle cliniche di aderenti a WellPoint ha mostrato che il Vioxx ed il Celebrex aumentano il rischio di infarto miocardico e di ictus del 20%, mentre il Bextra aumenta il rischio del 50%.

XageneFinanza2005