Linfoma orbitale MALT: il trattamento con regime terapeutico basato su Zevalin produce l'83% di risposta completa


Uno studio ha dimostrato che Rituximab ( MabThera ), seguito da Ibritumomab tiuxetan ( Zevalin ), quale trattamento di prima linea in pazienti affetti da linfoma MALT ( Mucosa-Associated Lymphoid Tissue ) e da linfoma follicolare a basso grado, con coinvolgimento principale a livello della congiuntiva o dell'orbita oculare produce un tasso di risposta completa pari all'83%.

Il linfoma degli annessi oculari ( OAL, Ocular Adnexal Lymphoma ), definito come un linfoma che colpisce l'orbita, la palpebra e la congiuntiva, è il tumore maligno principale dell'orbita negli adulti, responsabile di circa il 55% di tutti i tumori orbitali.
Il linfoma MALT è il sottotipo istologico di linfoma degli annessi oculari più comune, seguito dal linfoma follicolare a basso grado.
La radioterapia a fasci esterni ( EBRT, External-Beam RadioTherapy ) è diventata lo standard di riferimento ai fini del trattamento del linfoma degli annessi oculari localizzato. Tuttavia, la radioterapia EBRT non influisce sui siti sistemici dei pazienti colpiti da linfoma multifocale degli annessi oculari. Di conseguenza la radioimmunoterapia sistemica mirata con Ibritumomab tiuxetan può costituire un'alternativa di trattamento del linfoma degli annessi oculari.

Nello studio 9 pazienti con linfoma MALT con interessamento della congiuntiva o l'orbita e 3 pazienti con linfoma follicolare a basso grado dell'orbita hanno ricevuto Rituximab e indio-111 Zevalin, seguito dopo circa una settimana da una seconda infusione di Rituximab seguita dalla somministrazione di una dose unica di ittrio-90 Zevalin.

I risultati hanno dimostrato un tasso di risposta iniziale dei pazienti del 100%, ed una risposta completa nell'83% dei casi. Non sono emersi casi di recidiva orbitale, con una durata mediana di follow-up di 20 mesi. Tutti e 12 i pazienti hanno evidenziato pancitopenia transitoria di grado I o II durante i primi tre mesi. Due pazienti hanno ricevuto trasfusioni di piastrine ed uno trasfusioni di sangue intero a causa di mielosoppressione. Non sono emersi episodi di tossicità di grado III o IV.

Dallo studio è emerso che Zevalin può costituire una ragionevole alternativa di trattamento di prima linea degli stadi precoci del linfoma degli annessi oculari, extranodale, con un tasso di risposta simile a quello della EBRT con un decimo della dose assorbita di radiazioni.

Zevalin appartiene alla categoria di trattamenti antitumorali nota come radioimmunoterapia ed è indicato come parte del regime terapeutico Zevalin per il trattamento dei pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin ( NHL ) recidivato o refrattario di basso grado o follicolare a cellule B, inclusi i pazienti con NHL follicolare refrattario al Rituximab.
Zevalin è inoltre indicato nel trattamento del NHL di basso grado e follicolare, recidivato o refrattario, mai trattato con Rituximab, sulla base di studi con endpoint surrogati di risposta globale.
E’ stato approvato dall’FDA ( Food and DRug Administration ) nel 2002 come primo agente radioimmunoterapico per il trattamento del linfoma non-Hodgkin.

Rari decessi, associati ad un complesso di sintomi da reazione ad infusione, sono stati osservati entro 24 ore dall’infusione di Rituximab. La somministrazione di Ittrio-90 Zevalin comporta grave e prolungata citopenia nella maggior parte dei pazienti trattati. Sono state osservate gravi reazioni cutanee e mucocutanee.
Le reazioni avverse più gravi rilevate nel trattamento terapeutico con Zevalin sono state prevalentemente di tipo ematologico, incluse neutropenia, trombocitopenia ed anemia. Le tossicità correlate all’infusione sono state associate alla pre-somministrazione di Rituximab. Il rischio di tossicità ematologica è correlato al grado di coinvolgimento del midollo osseo prima della somministrazione di Zevalin. E’ stata osservata mielodisplasia o leucemia mieloide acuta nel 2% dei pazienti ( da 8 a 34 mesi dopo il trattamento ). ( Xagena_2009 )

Fonte: Annals of Oncology, 2009