Efficacia di Muvalaplin nella riduzione dei livelli della lipoproteina(a) che stimola la genesi dell’aterosclerosi


Uno studio ha dimostrato l’efficacia di Muvalaplin, il primo farmaco orale in grado di ridurre fino al 65% il livello della lipoproteina(a) [ Lp(a) ], che stimola la genesi dell’aterosclerosi facilitando il manifestarsi di complicanze cardiovascolari come infarto miocardico e ictus.

Benché si tratti di uno studio di fase 1, ossia su un numero limitato di soggetti sani e volto a valutare soprattutto il profilo di sicurezza e tollerabilità della molecola, i risultati sono molto promettenti.

Le evidenze scientifiche hanno messo in relazione causale gli alti livelli di lipoproteina(a) e le malattie cardiovascolari, in particolare ictus e infarto, ed è quindi lecito attendersi che questo farmaco favorisca la riduzione anche degli eventi cardiovascolari.
Un’ipotesi, tuttavia, che richiede ulteriori studi per essere confermata.

Per contrastare i valori elevati di lipoproteina(a) sono in corso altri studi più avanzati, di fase 3, su farmaci somministrabili invece per via iniettiva.
Si tratta di un oligonucleotide, AKCEA-apo(a), e di un silenziatore dell’RNA, Olpasiran, che hanno dimostrato un’efficacia rispettivamente vicina all’80% e al 100%.

Al pari del colesterolo e dei trigliceridi, la lipoproteina(a) è un lipide che circola nel sangue e stimola la genesi dell’aterosclerosi facilitando il manifestarsi di complicanze cardiovascolari.
Poiché i suoi valori sono determinati soprattutto da una predisposizione genetica, essi si mantengono piuttosto stabili nel tempo e sono difficilmente modificabili attraverso un cambiamento dello stile di vita.
Anche i farmaci diretti a contrastare il colesterolo LDL, come le statine, non sono in grado di agire efficacemente contro la lipoproteina(a), mentre una riduzione solo limitata, fino al 25%, è stata finora ottenuta attraverso l’uso dei farmaci noti come inibitori di PCSK9. ( Xagena_2023 )

Fonte: Congresso della Società Europea di Cardiologia ( ESC ), 2023

Xagena_Medicina_2023