Riparazione cardiaca in un microambiente infiammatorio: le cellule staminali


La più importante causa di insufficienza cardiaca in grado di causare il decesso è la malattia miocardica ischemica. L’insufficienza cardiaca terminale può essere risolta in alcuni casi grazie ad un trapianto di cuore, ma questo approccio terapeutico è limitato dalla mancanza di attrezzature, dagli alti costi e dalla problematica gestione dell’immunosoppressione.
Un approccio alternativo allettante proposto negli ultimi due decenni circa è la sostituzione del tessuto miocardico malato a livello dei miociti, a partire dalla quale si è deciso di puntare sulla terapia con le cellule staminali. Questa forma di terapia ha avuto successo per ciò che concerne la sostituzione del tessuto ematopoietico.
Terapie simili sono state proposte per trattare cuori devastati dalla necrosi ischemica e dall’apoptosi. In ogni caso, gli studi sperimentali non sono stati operativamente applicati su pazienti affetti da infarto del miocardio o insufficienza cardiaca.

Per ciò che riguarda le cellule staminali mesenchimali ( MSC ), queste esercitano funzioni sia amplificanti che sopprimenti sul sistema immunitario, capacità indicata come plasticità immunitaria. Questa caratteristica delle MSC è significativa per gli esiti delle terapie. Per questo motivo, la plasticità delle MSC, riguardo la risposta immune, è stata attentamente considerata nell’ambito della riparazione e della sostituzione tissutale oltre che nel gene delivery. Il percorso attraverso il quale le citochine vengono distribuite a livello sistemico quando vengono usate come adiuvanti nella terapia cellulare, o come modalità per mobilizzare le cellule staminali, può mostrare diverse alternative, dipendenti dall’entità del danno, dai disordini clinici fondamentali e da altri diversi parametri, come l’appartenenza etnica, l’età e il profilo genomico.

Oltre alle MSC, altre cellule staminali stanno acquisendo un ruolo importante, come quelle della placenta, del sangue cordonale, le cellule staminali/progenitrici ematopoietiche e le cellule staminali cardiache. ( Xagena_2010 )

Rameshwar P et al, Minerva Cardioangiologica 2010; 58: 127-146



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