Troppe persone sottoposte a interventi di angioplastica


Un paziente su 7 con un’angioplastica non d'emergenza per liberare un’arteria ostruita del cuore non soddisfa i criteri per la procedura, secondo un nuovo studio di ricercatori della University at Albany, New York.
Sulla base delle linee guida, non è certo se l’intervento di inserimento dello stent sia adeguato nella metà dei pazienti.

I pazienti devono essere consapevoli che a volte possono essere sottoposti a interventi di cui non hanno bisogno, e può essere sufficiente un’opzione meno invasiva, come assumere medicinali.

Durante una angioplastica, si usa un palloncino per aprire un arteria ristretta e inserire una struttura di filo metallico chiamata stent per mantenere aperta l'arteria.
Nel corso degli ultimi anni si è assistito a un aumento considerevole delle procedure di stent e diversi studi hanno sollevato preoccupazioni circa il loro abuso.

L'American Heart Association ( AHA ), l'American College of Cardiology ( ACC ) e altre organizzazioni professionali hanno pubblicato lineeguida per aiutare i medici a selezionare i pazienti per la procedura, sulla base dei loro sintomi e dei risultati dei test cardiaci.
Per i pazienti con dolore toracico grave o che hanno sofferto in tempi recenti di un infarto miocardico, la procedura è quasi sempre consigliata; ma per le persone senza una tale urgenza, farmaci come anticoagulanti e statine a volte possono rappresentare un approccio migliore.

Per capire come i medici seguano le linee guida AHA e ACC, sono stati raccolti dati da 58 ospedali nello Stato di New York.
Tra gli oltre 24.000 pazienti che hanno subito un’angioplastica tra la fine del 2009 e il 2010, il 36% ha soddisfatto i criteri per essere candidati adatti.
Quasi la metà dei pazienti rientrava nella categoria di incertezza, in cui non c’erano prove sufficienti per stabilire se l'opzione migliore fossero i farmaci o lo stent.
Il 14% dei pazienti è stato giudicato inappropriato per la procedura, come segnalato sul Journal of American College of Cardiology.

In altre parole, sulla base dei sintomi di questi pazienti e dei risultati dei test cardiaci, non è sembrato che l'inserimento di uno stent abbia migliorato la qualità della vita e abbia contribuito a vivere più a lungo.
Il nuovo studio non è riuscito a determinare perché a volte i pazienti hanno subito la procedura, quando non ne avevano bisogno.

L'angioplastica è una procedura relativamente semplice da compiere una volta che i pazienti hanno eseguito gli esami cardiaci.
In linea generale, i pazienti dovrebbero ottenere la diagnosi, e poi essere sottoposti a trattamento farmacologico.
Se i farmaci non riescono ad alleviare i sintomi, si può procedere all’intervento. ( Xagena_2012 )

Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2012

Cardio2012