Il sovrappeso e l’alto rischio cardiovascolare nella media età, con successiva riduzione di peso, predicono una prognosi non-favorevole nella tarda età


Ricercatori finlandesi hanno esaminato le traiettorie di peso nel corso della vita, e il ruolo del rischio di malattia cardiovascolare.

Lo studio ha riguardato 1.111 uomini, senza malattia cronica e diabete nel 1974, di cui erano disponibili i dati sul rischio di malattia cardiovascolare e l’indice di massa corporea ( BMI ) all’età media di 25, 47 ( anno 1974 ) e 73 anni ( anno 2000 ).

Il sovrappeso è stato definito come indice BMI superiore a 25 kg/m2.

Nel periodo 2000-2006 si sono avuti 188 decessi dall’età media di 73 anni.

Tra il 1974 e il 2000, il 44.3% dei soggetti era costantemente in sovrappeso, e il 12.5% è passato da sovrappeso a peso normale.
L’ultimo gruppo presentava il più alto rischio cardiovascolare nella mezza età, e più co-morbidità nella parte avanzata della vita, e la più elevata mortalità totale ( p<0.001 ).

L’hazard ratio per la mortalità aggiustata è risultato pari a 2, ed è rimasto simile dopo aggiustamento per le principali malattie nel 2000.

Dallo studio si evince che, nella tarda età, sia gli uomini in sovrappeso che quelli con normale peso corporeo, presentano differenti traiettorie di peso durante il corso della vita. Il sovrappeso e l’alto rischio cardiovascolare nella media età, con successiva riduzione di peso, predicono una prognosi non-favorevole nella tarda età. ( Xagena_2009 )

Strandberg TE et al, Eur Heart J 2009; 30: 1720-1727



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