Microbiota intestinale: alcuni batteri possono facilitare la comparsa di depressione, altri possono migliorare la qualità di vita


Uno studio dell’Università di Lovanio in Belgio, ha mostrato che la depressione può dipendere anche dal tipo di batteri presenti nel microbiota intestinale.

La comunicazione bidirezionale tra microbiota intestinale e cervello è stata finora studiata prevalentemente su modelli animali.

I ricercatori belgi hanno studiato il microbiota di una vasta coorte di popolazione del Flemish Gut Flora Project, esaminando come le caratteristiche di questi microbiota correlino con la qualità di vita dell’ospite e con la depressione.

Dallo studio è emerso che ceppi batterici quali Faecalibacterium e Coprococcus, produttori di butirrato, sono associati in maniera significativa a indicatori di migliore qualità di vita.
Al contrario, la carenza di Dialister e di Coprococcus spp. è risultata correlata alla depressione, anche dopo aver considerato il fattore confondente della terapia antidepressiva.

Studiando i metagenomi fecali hanno evidenziato che i batteri in grado di sintetizzare il l’acido 3,4-diidrossifenilacetico ( DOPAC ), un metabolita della dopamina, sono correlati positivamente con la qualità di vita mentale, mentre hanno ipotizzato un possibile ruolo della produzione di acido gamma-amminobutirrico ( GABA ) nella depressione. ( Xagena_2019 )

Fonte: Nature Microbiology, 2019

Xagena_Medicina_2019