Melanoma: chemioterapia e chemioresistenza


Il melanoma rappresenta una delle forme più aggressive tra le neoplasie maligne con un’incidenza in continua crescita in tutto il mondo. La sopravvivenza dipende soprattutto dallo spessore del tumore primitivo, dalla presenza di ulcerazione e dallo stato del linfonodo sentinella al momento della diagnosi.

Le terapie adiuvanti a base di Interferone sono in grado di prolungare la sopravvivenza libera da recidiva, mentre i loro effetti sulla sopravvivenza globale sono tuttora limitati.

Una volta che il melanoma ha metastatizzato in organi a distanza, la prognosi è infausta con una mediana di sopravvivenza compresa tra 7 e 9 mesi. Sebbene l’exeresi delle localizzate metastasi a distanza costituisca attualmente l’approccio più efficace in casi particolari di melanoma metastatico, la chemioterapia e la chemioimmunoterapia devono essere considerate il trattamento standard nella maggior parte dei pazienti.
Tuttavia, tutti i farmaci citotossici attualmente disponibili e le loro combinazioni utilizzate fino ad ora hanno avuto solamente al massimo un piccolo impatto sulla sopravvivenza globale.

Una causa fondamentale della limitata efficacia della chemioterapia nel caso del melanoma avanzato risiede nei meccanismi di chemioresistenza. Nel melanoma, la resistenza intrinseca e soprattutto quella anti-apoptotica, dovuta al ruolo fisiologico dei melanociti esposti ai raggi UV, rappresenta il meccanismo prevalente.
Ulteriori meccanismi di resistenza descritti nel melanoma consistono nella riparazione del DNA, nel multidrug transporter e nell’esistenza di cellule staminali cancerogene.

Opzioni terapeutiche promettenti derivano dalle crescenti novità nel campo delle vie del segnale del melanoma che causano la resistenza alla chemioterapia e all’apoptosi. Lo sviluppo di farmaci che hanno come bersaglio questi meccanismi e la loro somministrazione in combinazione con i farmaci chemioterapici rappresentano attualmente uno dei nuovi approcci nel trattamento del melanoma. ( Xagena_2009 )

Rass K, Hassel JC, Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2009;144:61-78



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