La riduzione del sonno profondo associata ad aumentato rischio di diabete mellito di tipo 2


Gli adulti che non riescono ad avere un sonno profondo sono ad aumentato rischio di diabete mellito di tipo 2.

Precedenti studi avevano dimostrato che il sonno influenza la capacità dell’organismo di tenere sotto controllo i livelli di glicemia e l’appetito, aumentando in tal modo il rischio di obesità e di diabete.

Lo studio compiuto da Ricercatori dell’University of Chicago Medical Center, ha coinvolto 5 uomini e 4 donne, magri e sani, di età compresa tra 20 e 31 anni.

Dapprima i partecipanti sono stati osservati per 2 notti in cui il sonno non è stato interrotto; la durata del sonno è stata di 8,5 ore.
In questo modo è stato possibile stabilire le caratteristiche del sonno normale.

Poi gli stessi partecipanti hanno partecipato ad un periodo di studio di 3 notti, durante il quale i Ricercatori hanno deliberatamente disturbato il sonno, quando le onde cerebrali hanno mostrato l’inizio del sonno no-REM ( sonno ad onda lenta ).
I soggetti erano sottoposti a suoni 250-300 volte a notte. I suoni, tuttavia non erano in grado di provocare il risveglio del soggetto in studio.
Dopo 3 notti, la riduzione della sensibilità all’insulina è risultata significativa in 8 partecipanti su 9. Si è visto che la riduzione della sensibilità insulinica non era compensata da un aumento del rilascio di insulina.

La tolleranza al glucosio nelle ore diurne è risultata ridotta del 23%, dopo ciascuna notte in cui il sonno era stato disturbato. ( Xagena_2008 )

Fonte : Proceedings of National Academy of Sciences, 2008



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