Insufficienza cardiaca in forma avanzata: il trattamento del diabete mellito con Insulina associato a un aumento della mortalità


E’ stato esaminato l’effetto del diabete e dell’impiego dell’Insulina sulla sopravvivenza in un’ampia coorte di pazienti con insufficienza cardiaca avanzata.

Sebbene il diabete sia noto per essere un fattore di rischio per la disfunzione sia sistolica che diastolica, l’impatto del diabete e del trattamento con Insulina sulla prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco non è stato ben studiato.

Lo studio ha riguardato 554 pazienti con insufficienza cardiaca sistolica avanzata, di età media 52 anni, frazione d’eiezione 24,6.

I pazienti sono stati stratificati in 3 gruppi sulla base della presenza o dell’assenza del diabete e dell’impiego dell’Insulina.

La popolazione esaminata soffriva per il 23,8% di diabete; il 7,8% ( n = 43 ) era trattata con Insulina.

La sopravvivenza ad 1 anno è stata dell’89,7% per i pazienti non diabetici, dell’85,8% per i pazienti diabetici non trattati con l’Insulina e del 62,1% per i pazienti diabetici trattati con l’Insulina ( p < 0,00001 ).

All’analisi multivariata di Cox, il diabete trattato con Insulina è stato trovato essere un predittore indipendente di mortalità ( hazard ratio; HR: 4,3 ).

Lo studio ha dimostrato che il diabete trattato con Insulina è associato ad una prognosi meno favorevole nei pazienti con insufficienza cardiaca avanzata. ( Xagena_2005 )

Smooke S et al, Am Heart J 2005; 149: 168-174



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XagenaFarmaci_2005