L’isterectomia vaginale può essere praticata in maniera sicura su un utero di grandi dimensioni


È stato condotto uno studio con lo scopo di comparare gli esiti chirurgici dell’isterectomia vaginale e della ooforectomia preventiva in donne con una misura uterina inferiore a 12 settimane di gestazione e tra 12 e 20 settimane di gestazione, senza descensus ( prolasso utero-vaginale ).

Nello studio prospettico e comparativo, sono state programmate 241 isterectomie vaginali per donne con patologie benigne dell’utero.
Tutte le isterectomie sono state eseguite dallo stesso chirurgo e le pazienti sono state suddivise in 2 gruppi: peso dell’utero > 280 g ( n=83, range:280 – 1150 g ) e peso dell’utero inferiore a 280 g ( n=158 ).
I due gruppi sono stati comparati per la percentuale di successo dell’isterectomia e della ooforectomia bilaterale per via vaginale, il tempo operatorio, i cambiamenti nei livelli di emoglobina, l’emorragia, la lunghezza della degenza ospedaliera, le complicanze operatorie e la morbilità febbrile.

Tutte le 241 isterectomie sono state completate con successo per via vaginale e nessuna paziente è stata in seguito sottoposta a laparotomia o a procedure addizionali, nei due gruppi.

Non sono state rilevate nei due gruppi significative complicanze intraoperatorie e postoperatorie che abbiano richiesto ricovero ospedaliero.

Il tempo operatorio medio è risultato significativamente più lungo per il gruppo maggiore o uguale a 280 g che per il gruppo minore di 280 g ( 69,4 versus 108,2 min, p<0.0001 ).

L’incidenza di emorragia intraoperatoria ( 8,43 versus 1,2% ) ed i cambiamenti nei livelli di emoglobina sono risultati significativamente superiori nel gruppo maggiore o uguale a 280 g rispetto al gruppo minore di 280 g ( p<0.01 ).

In tutte le isterectomie è stata osservata una correlazione lineare positiva e significativa tra il peso dell’utero ed il tempo operatorio ( p<0.001 ).

I tassi di ooforectomie bilaterali sono risultati simili nel gruppo maggiore o uguale a 280 g ( 89,8% ) e nel gruppo minore di 280 g ( 92,9% ).

La principale complicanza intraoperatoria per le 241 isterectomie vaginali è stato il danno alla vescica che si è verificato in 1 caso ( 0,4% ) nel gruppo minore di 280 g.
Non ci sono state significative differenza nelle complicanze intraoperatorie e postoperatorie, nella morbilità febbrile e nella degenza postoperatoria tra i 2 gruppi.

Questi dati hanno mostrato che nonostante il maggior tempo operatorio e l’aumentata perdita di sangue intraoperatoria, l’isterectomia vaginale può essere praticata in maniera sicura su un utero di grandi dimensioni.
L’ooforectomia bilaterale preventiva di routine può essere applicata a tutte le pazienti che abbiano legamenti infundibulo pelvici sufficientemente lunghi da permettere la rimozione dell’intero ovaio. ( Xagena_2007 )

Sahin Y, Acta Obstet Gynecol Scand 2007; 86: 1359-1369



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