Parto gemellare: controversie


La gravidanza gemellare deve essere considerata una gravidanza a rischio. Una delle maggiori controversie a tale riguardo è relativa al tipo di parto. Non vi è attualmente un generale accordo sui seguenti argomenti: età gestazionale al termine ( GA), modalità di parto, impiego dell’analgesia epidurale oppure accelerazione ossitocica, impatto della corionicità e amnionicità. L’obiettivo di questo studio era di sviluppare un protocollo per il trattamento del parto gemellare.

È stato condotto uno studio retrospettivo su una coorte di 481 parti gemellari avvenuti presso il Dipartimento di Ostetricia dell’Ospedale San Raffaele di Milano nel periodo 1996-2007. I risultati sono stati confrontati con i dati disponibili in letteratura.

Il trattamento delle gravidanze gemellari che superavano la XXXVII settimana è controverso. Vi è un’inclinazione a fissare i termini della gravidanza bicorionica e monocorionica alla XXXVIII e XXXV settimana, rispettivamente.

Nella esperienza del san Raffaele, il 73.8% delle donne con gravidanza monocorionica e il 15% di quelle con gravidanza bicorionica hanno partorito dopo la XXV e XXXVIII settimana rispettivamente, senza ripercussioni sull’outcome del neonato.

Una maggior età gestazionale sembra ridurre il rischio di score di Apgar più bassi e la morbilità neonatale.

In questo studio, che ha considerato esclusivamente donne con gravidanza gemellare con entrambi i feti con presentazione cefalica eleggibili per un parto per via vaginale, non è stata evidenziata alcuna differenza statisticamente significativa per quanto riguarda l’outcome neonatale tra le tipologie di parto.
Inoltre, è stato osservato che la media delle perdite ematiche materne in caso di parto cesareo era significativamente maggiore della media delle perdite ematiche in corso di parto vaginale.

In considerazione della sua sicurezza per la madre e i feti, il parto vaginale di due feti cefalici alla XXXVIII e XXXV settimana per gravidanze bicorioniche e monocorioniche rispettivamente, dovrebbe essere considerato come una valida alternativa al parto cesareo in elezione. ( Xagena_2009 )

Valsecchi L et al, Minerva Ginecologica 2009;61:23-33



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