Paralisi cerebrale nei neonati nati pretermine che in quelli nati a termine


La paralisi cerebrale colpisce 2/1 000 bambini nati vivi. Esistono diversi fattori precedenti alla nascita che sono stati associati alla paralisi cerebrale sia nei neonati nati pretermine che in quelli nati a termine, tra cui il parto pretermine, il basso peso alla nascita, la presenza di infezioni/infiammazione, la gravidanza gemellare e altre complicanze legate alla gravidanza, con un ruolo minore rivestito dall’asfissia alla nascita.

A causa dell’aumentata sopravvivenza dei neonati molto pretermine o con peso alla nascita molto basso, frutto dei miglioramenti dell’assistenza neonatale e ostetrica, l’incidenza della paralisi cerebrale potrebbe aumentare.

I criteri sufficienti per definire un evento ipossico acuto intrapartum, sufficiente a provocare paralisi cerebrale, sono stati stabiliti sia dall’American College of Obstetricians and Gynecologists sia dall’International Cerebral Palsy Task Force.

Quattro sono i criteri considerati prerequisiti per poter sostenere che un evento ipossico-ischemico intrapartum possa aver provocato un’encefalopatia neonatale da moderata a grave, che successivamente esita in una paralisi cerebrale. Anzitutto, tutti i quattro criteri devono essere soddisfatti: 1) evidenza di acidosi metabolica ( pH inferiore a 7 e deficit basico di 12 mmol/l o superiore ); 2) esordio precoce di encefalopatia neonatale moderata o grave nei neonati nati dopo 34 o più settimane di gestazione; 3) paralisi cerebrale di tipo quadriplegico spastico o discinetico e 4) esclusione di altre eziologie identificabili, quali traumi, disturbi della coagulazione, presenza di infezioni o patologie su base genetica. ( Xagena_2009 )

Longo M, Hankins GDV, Minerva Ginecologica 2009;61:421-429



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