La malattia renale cronica è un predittore di eventi cardiaci e di mortalità


Ricercatori della Tufts-New England Medical Center a Boston negli Stati Uniti, hanno compiuto uno studio con l'obiettivo di verificare se la presenza della malattia renale cronica fosse in grado di modificare la capacità dei punteggi di rischio di Framingham, di predire gli eventi cardiaci e la mortalità.

Sono stati analizzati i dati di 15.717 soggetti adulti, che avevano preso parte a 2 studi: Atherosclerosis Risk in Communities e Cardiovascolar Health Study.

L'incidenza di malattia renale cronica in questa coorte è stata del 4.8%.

E' stato osservato che il punteggio di rischio Framingham è in grado di predire gli eventi cardiaci e la mortalità in tutti i sottogruppi.
La malattia renale cronica non è invece in grado di predire gli eventi cardiaci nelle donne di razza bianca.

Dopo aver fatto degli aggiustamenti per i tradizionali fattori di rischio cardiovascolari, è stato riscontrato che la presenza di malattia renale cronica, era in grado di aumentare gli eventi cardiaci e la mortalità per 1000 persone-anno, rispettivamente di:

- 4.3 e 13.7 negli uomini di razza bianca;

- 16.1 e 40.5 negli uomini afro-americani;

- 1.2 e 5.8 nelle donne di razza bianca;

- 13.6 e 14.2 nelle donne afro-americane.

L'estrapolazione di questi dati alla popolazione statunitense, porterebbe ad un aumento di 17.000 e 12.000 eventi cardiaci e di 63.000 e 19.000 morti all'anno, rispettivamente, tra le persone di razza bianca e di razza afro-americana.

L'aggiunta della malattia renale cronica ai modelli di rischio, e tra questi al punteggio di rischio Framingham, non ha comportato miglioramenti nella capacità di predire gli outcome ( esiti ) cardiaci.( Xagena_2007 )

Fonte: American Journal of Medicine, 2007



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