Demenza: gli antipertensivi riducono il rischio


Le prove derivanti da ricerche prospettiche osservazionali dell’effetto protettivo della terapia con farmaci antipertensivi sul rischio di demenza sono poco uniformi.
La durata del follow-up è limitata e ci si è basati su dati relativi all’esposizione ai farmaci al basale senza informazioni sulla durata del trattamento.

Ricercatori dell’Erasmus Medical Center a Rotterdam in Olanda, ha studiato l’associazione tra la durata del trattamento con farmaci antipertensivi e rischio di demenza.

I 6.249 partecipanti ( età media 68.4 anni, 60% donne ) di una coorte prospettica sono stati seguiti per demenza incidente dal basale ( 1990-1993 ) fino al 2005.

Rispetto al non uso, l’impiego di farmaci antipertensivi è risultato associato a un ridotto rischio di tutte le demenze ( hazard ratio aggiustato per anno di uso, HR=0.95 ).

Sono state osservate riduzioni dell’8% del rischio per anno di uso per persone di età inferiore o uguale a 75 anni, mentre per le persone con più di 75 anni questa riduzione è stata del 4%.

Stime equivalenti sono state osservate per la malattia di Alzheimer. Non sono state riscontrate differenze apparenti tra diversi tipi di farmaci antipertensivi.

In conclusione, l’impiego di farmaci antipertensivi è risultato associato a una riduzione dell’8% del rischio di demenza per anno di uso per persone di età inferiore o uguale a 75 anni. ( Xagena_2009 )

Haag MD et al, Neurology 2009;72: 1727-1734



Link: MedicinaNews.it

XagenaFarmaci_2009