Aneurismi intracranici "occasionali" (non rotti). Indicazioni al trattamento chirurgico

Il trattamento degli aneurismi intracranici "unruptured" (non rotti) richiede la conoscenza della loro storia naturale ed i rischi connessi al trattamento chirurgico. Investigatori di 53 (USA, Canada ed Europa) hanno analizzato 2621 pazienti. Lo studio ha avuto una componente retrospettiva ed una prospettica. Nel braccio retrospettivo dello studio è stata stabilita la storia naturale degli aneurismi in 1449 pazienti con 1937 aneurismi: 727 pz non avevano avuto una storia di emorragia subaracnoidea (ESA) da altro aneurisma (gruppo 1) e 722 avevano avuto un'ESA da altro aneurisma trattato chirurgicamente con successo (gruppo 2). Nel braccio prospettico è stata valutata la morbidità e la mortalità in 1172 pz con diagnosi di aneurisma intracranico "unruptured".
La possibilità di rottura di un aneurisma intracranico "unruptured" con diametro <10mm è risultata nettamente inferiore nel gruppo 1. Il rischio di morbidità e di mortalità correlato all'intervento chirurgico è decisamente superiore al rischio di rottura dopo 7.5 anni nei pz del gruppo 1 con aneurisma intracranico di diametro <10mm (rottura: 0.05% per anno). I pz con storia di ESA per altro aneurisma (gruppo 2) hanno una possibilità di rottura di un aneurisma "unruptured" <1mm circa 11 volte maggiore (ca 0.5% per anno). La sede ed il diametro dell'aneurisma sono risultati fattori che influenzavano in modo significativo la rottura nel gruppo 1: aneurismi più grandi e localizzati nel circolo posteriore ed a carico dell'A.comunicante posteriore si sono rotti con maggiore frequenza. Nel gruppo 2 soltanto la sede (tip di basilare) ha influenzato la possibilità di rottura della sacca.
Nel trattamento degli aneurismi "unruptured" è pertanto doveroso considerare differentemente i pz con precedente ESA (gruppo 2) da quelli senza storia di ESA (gruppo 1) da altro aneurisma. Nel braccio retrospettivo il tasso di rottura (0.5% per anno) è stato inferiore rispetto a quello di altri studi sulla storia naturale ed è stato decisamente inferiore nel gruppo 1. Il fatto che nel gruppo 2 sono prevalsi aneurismi più piccoli (media 5.7mm) è verosimilmente correlato al fatto che quelli più grandi si erano già rotti prima che i pz entrassero nello studio. La presenza di sintomi correlabili con l'aneurisma (oltre l'ESA) non è ha influenzato la possibilità di rottura.