L’Interferone-beta non sembra modificare il processo patologico nei pazienti con sclerosi multipla


L’Interferone-beta riduce la formazione delle lesioni captanti il mezzo di contrasto ed i buchi neri ipointensi in T1 alla risonanza magnetica per immagini ( MRI ) nei pazienti con sclerosi multipla.

Ricercatori del National Institutes of Health a Bethesda hanno valutato se l’Interferone-beta fosse in grado di ridurre la durata dei buchi neri dopo la formazione di queste lesioni.

L’analisi di Kaplan-Meier ha mostrato che la durata dei nuovi buchi neri che si sono originati durante la fase naturale non erano più corti di quelli che si sono formati durante la fase terapeutica.

Sebbene l’Interferone-beta sia in grado di ridurre la frequenza dei buchi neri, dopo che la lesione è avvenuta, il farmaco non sembra modificare il processo patologico.

Secondo gli Autori questi dati preliminari dovrebbero essere confermati da studi di maggiori dimensioni.( Xagena_2005 )

Fonte: Archives of Neurology, 2005



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