Attività sessuale dopo ictus

A cura di Salvatore Giaquinto, Neurologia, Osp. San Raffaele, Roma

L'ictus cerebrale e' il tema di numerose pubblicazioni, che riguardano la prevenzione, la gestione dell'episodio acuto, la cura delle complicanze motorie e neuropsicologiche. In proporzione, poco si parla delle conseguenze dell'ictus sulla vita sessuale del paziente, forse per un falso concetto di pudore forse per il timore di violare l'intimita' della persona.
Eppure la vita sessuale e' un aspetto umano non trascurabile e la conoscenza di eventuali alterazioni di quel comportamento permetterebbe un intervento mirato. Uno degli ultimi studi, e anche uno dei piu' accurati, ha considerato 139 pazienti consecutivi, con un ictus recente. Scartati tutti quelli non idonei, per vedovanza, solitudine, malattie intercorrenti gravi, ne sono rimasti 86, con eta' media di 63 anni. Veniva quantificata la frequenza dei rapporti sessuali con doppia intervista separata, ai pazienti e ai loro rispettivi coniugi. Dopo un anno la coppia era rintracciata e intervistata di nuovo, sempre separatamente. Risultava che la frequenza dei rapporti era calata del 34%, ma che la percentuale dei pazienti con problemi insorti dopo l'ictus era molto piu' alta (83%). Non vi era correlazione con età, depressione, disabilita', lato della lesione, istruzione, farmaci. La prima causa era il timore di recidive di malattia, la seconda la difficolta' del coniuge a trovare la libido, la terza era costituita dall'orrore o dalle difficolta' meccaniche nell'accoppiamento. Dal momento che le cause sono principalmente psicologiche e non mediche, i pazienti con sequele di ictus e i loro partners possono giovarsi di sostegno psicologico.
(S. Buzzelli, L. Di Francesco, S. Giaquinto, G. Nolfe Psychological and medical aspects of sexuality following stroke. Sexuality and Disability 15: 261-270, 1997)
(Xagena 2000)