A dieta per combattere l'emicrania


A cura di Fabio Antonaci, Istituto Neurologico Mondino, Pavia

L'emicrania e' certamente una patologia comune, disabilitante e motivo di perdita di produttivita' in quanto affligge individui nel pieno dell'eta' lavorativa. Da una revisione della letteratura emerge che elevati livelli di lipidi e acidi grassi sarebbero tra i fattori maggiormente coinvolti nello scatenamento di attacchi emicranici. Tali fattori agirebbero aumentando l'aggregazione piastrinica che determina un aumento delle prostaglandine e una diminuzione della serotonina, situazioni che, attraverso la vasodilatazione, fungono da meccanismi predisponenti l'attacco emicranico.
Bic e colleghi, dell'Universita' di California, hanno condotto uno studio per un periodo di 12 settimane su 54 pazienti con emicrania. Durante le prime 4 settimane i pazienti annotavano la frequenza e l'intensita' delle crisi emicraniche, nelle successive 4 settimane cominciavano ad abituarsi ad una dieta povera di grassi (20 gr/die), mentre l'ultimo periodo di dieta era quello dove venivano eseguite le valutazioni statistiche.
I risultati del lavoro hanno evidenziato che l'assunzione di una dieta povera di grassi riduce significativamente la frequenza, durata e intensita delle crisi come anche l'assunzione di analgesici. E' stata inoltre evidenziata una correlazione diretta fra contenuto in grassi della dieta all'inizio dello studio e frequenza dell'emicrania.
Lo studio indica quindi che una dieta povera di grassi puo' migliorare il pattern temporale dell'emicrania.

(J Womens Health Gend Based Med 1999;8:623-30)

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