Le demenze da cause metaboliche

Le modificazioni cognitive legate alla sofferenza encefalica causata da disfunzioni metaboliche presentano caratteristiche comuni, costituite da disturbi dell'attenzione e della vigilanza, inerzia, apatia, rallentamento psicomotorio ed ideativo. In taluni casi si possono avere franche manifestazioni psichiatriche ( delirio, allucinazioni, alterazioni dell'umore in senso depressivo, modificazioni della personalità ), e possono essere presenti segni e sintomi neurologici ( ad esempio convulsioni, atassia, disartria, parestesie, cefalea ).
Tra le alterazioni elettrolitiche, vanno segnalate sia l'iponatremia che l'ipernatremia, di qualsiasi origine. Se queste condizioni si instaurano in modo brusco, possono causare un quadro confusionale con disorientamento, agitazione e manifestazioni deliranti. Nelle anemie gravi e nelle forme di policitemia, i disturbi cognitivi sono principalmente legati ad una alterata ossigenazione del tessuto cerebrale.
Tra le insufficienze d'organo, lo scompenso cardiaco di qualsiasi origine può condurre ad una condizione di ipossia cerebrale cronica responsabile della compromissione delle funzioni superiori; ciò si osserva in particolare nell'anziano, nel quale le riserve cognitive possono essere già compromesse dal processo di invecchiamento o da altre condizioni patologiche preesistenti.
Analogamente, l'insufficienza respiratoria ( quale quella causata, ad esempio, dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva ) può portare a quadri di ipossia cerebrale con disturbi della sfera cognitiva.
L'insufficienza epatica, come nel caso delle cirrosi ( in particolare quella alcolica ), può essere responsabile di quadri di encefalopatia, con tipici reperti all'esame neurologico e all'EEG. In altri casi è presente un quadro irreversibile con disturbi cognitivi, dell'umore e della personalità, che seguono ad un episodio di encefalopatia epatica acuta. Le manifestazioni sono spesso quelle di una demenza progressiva, con ridotta capacità di acquisire e fissare nuove informazioni, deficit attentivi, e ridotta capacità di astrazione. Il quadro, almeno in parte, sembra essere legato all'iperammoniemia conseguente all'insufficienza epatica. Il trattamento, in questi casi, è volto a ridurre l'assorbimento intestinale di tossine derivanti dal metabolismo azotato ( clisteri evacuativi, dieta ipoproteica ).

Alfredo Costa, Clinica Neurologica, Università di Pavia