Se il collo si allunga ti migliora la cefalea

A cura di Claudio Lisi, Policlinico San Matteo, Pavia


Le trazioni cervicali consistono nell'esercitare delle forze in senso contrario rispetto alle forti pressioni che agiscono lungo l'asse del rachide allo scopo di ampliarne lo spazio intervertebrale.
La loro azione riduce i fenomeni compressivi sulle formazioni vascolo-nervose e sulle articolazioni posteriori con successiva modificazione della funzionalità distrettuale anche delle parti molli.
Le trazioni possono essere eseguite tramite una forza manuale o meccanica, possono essere continue od intermittenti ed il suo esito dipende da molti fattori, quali l'intensità, la durata, la direzione della forza applicata e la tolleranza del paziente. Sono consigliate le trazioni manuali di tipo continuo che hanno il vantaggio di consentire al paziente maggiore tranquillità e sicurezza; le manovre sono eseguite prima in asse, poi sui vari piani di movimento in rapporto all'escursione concessa e non dolente.
La metodica consigliata consiste nel posizionare il paziente supino, con operatore, posto alle spalle, che esercita una presa bimanuale del capo, a livello sotto-occipitale, ed esegue la trazione sfruttando il peso del corpo per ottenere una maggiore ed uniforme forza distraente.

(Keywords: cefalea, riabilitazione, trazioni cervicali, cervicale)