Il trattamento dell'emicrania con i triptani non aumenta il rischio di ictus, infarto miocardico, morte cardiovascolare o mortalità generale


Ci sono state segnalazioni di casi di ictus, infarto miocardico e cardiopatia ischemica tra i pazienti con emicrania trattati con i triptani.

Una ricerca compiuta presso l'University College di Londra in collaborazione con Pfizer ha valutato l'incidenza di ictus, eventi cardiovascolari e di mortalità in una coorte di pazienti con emicrania , e se ci fosse correlazione tra impiego dei triplani e rischio di gravi reazioni avverse.

Dei 63.575 pazienti con emicrania esaminati, 13.664 avevano assunto i triptani.

Non è stata osservata alcuna relazione tra prescrizione di triptani ed ictus ( hazard ratio, HR = 1,3 ) ed infarto miocardico ( HR = 0,93 ).

Al contrario i pazienti con emicrania che non avevano assunto i triptani presentavano un aumento del rischio di ictus ( HR = 1,51 ) e di cardiopatia ischemica ( HR = 1,35 ).
Il rischio di mortalità per tutte le cause è invece risultato ridotto ( HR = 0,72 ).

Secondo questo studio, il trattamento dell'emicrania con i triptani non aumenta il rischio di ictus, infarto miocardico, morte cardiovascolare, o mortalità generale. ( Xagena_2004 )


Hall GC et al, Neurology 2004; 62: 563-568




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